Gedi cambia carattere
La staffetta Mondardini-Cioli rivela le ambizioni internazionali di Elkann
Laura Cioli, manager d’esperienza, torna a occuparsi di carta stampata a meno di un anno dall’uscita da Rcs MediaGroup dopo la conquista di Urbano Cairo. In Via Solferino Cioli, già direttore generale di Sky Italia, c’era arrivata nel 2015 quando tra i soci figurava ancora Fiat, poi uscita per decisione sia di Sergio Marchionne sia di John Elkann, convinti che la lunga relazione tra il Corriere e casa Agnelli fosse giunta al termine. Per questo la staffetta ai vertici di Gedi, società nata dalla concentrazione tra L’Espresso e Itedi, è da interpretare come un’evoluzione dei rapporti di potere nel gruppo che controlla Repubblica e Stampa: dopo nove anni, Monica Mondardini lascia la guida delle partecipazioni editoriali dei De Benedetti per fare spazio a una manager già apprezzata da Elkann, per ora azionista numero due del gruppo, che non fa mistero di puntare in alto in campo editoriale (l’investimento nell’Economist lo dimostra). L’ottica internazionale, a suo dire, è l’unica che può consentire di operare su mercati di grandi dimensioni senza troppo dipendere da una domanda fragile e da pressioni politiche. Una strategia che prevede partner in Italia e altrove. Torna così d’attualità l’asse, a suo tempo smentito, con Xavier Niel, uno degli editori del Monde e del Nouvel Observateur, amico di Elkann e prossimo allo sbarco in Italia della sua tlc Iliad. La visione Niel ha punti in comune con quella di Elkann a partire dall’idea di creare un network internazionale che preveda accordi in Spagna (gruppo Prisa) e in Svizzera e che potrebbe estendersi dalla carta stampata ai media. Operazione che richiede tempi lunghi e – vedi offerta di Comcast su Sky – impegni faraonici. Ma nel prossimo futuro, visti i guai legati all’andamento in borsa di Gedi, gli obiettivi di Cioli saranno più basilari.