Elliott si aggiudica la maggioranza nel cda di Tim
Il fondo americano incassa il sostegno di Cassa depositi e prestiti e ottiene 10 consiglieri, contro i 5 di Vivendi. Clima teso in assemblea e Bernabè accusa: "Usati toni deplorevoli e frasi antisemite e inaccettabili"
Il fondo americano Elliott si aggiudica la maggioranza dei due terzi nel consiglio d'amministrazione di Tim, al termine di un'assemblea dai toni molto accesi. Elliott ha vinto con il 49,84 per cento dei voti, battendo la lista di Vivendi che ha ottenuto il 47,18 per cento. Al fondo americano vanno così 10 consiglieri, votati anche da Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro; ai francesi di Vivendi, invece, restano 5 posti nel consiglio di amministrazione.
Col voto dell'assemblea entrano nel board di Tim tutti i candidati del fondo che, come ha ricordato Franco Bernabè che presiede i lavori assembleari, si sono dichiarati "tutti indipendenti": Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti de Ponti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Morselli, Dante Roscini, Rocco Sabelli.
Per la lista Vivendi entrano nel cda Amos Genish, Arnaud de Puyfontaine, Marella Moretti, Michele Valensise, Giuseppina Capaldo.
A certificare il clima teso in assemblea è stato lo stesso vicepresidente Bernabè che, poco prima del voto, ha denunciato i "toni deplorevoli di alcuni commenti" dei piccoli azionisti nei confronti dell'amministratore delegato Amos Genish, con "alcune allusioni, frasi antisemite, inaccettabili che non sono mai state sentite in questa assemblea. Mi dispiace che questa sia stata un'occasione per farlo".
Dopo il voto per il cda, il titolo Tim è andato in rialzo anche in Borsa. Le azioni che segnavano una perdita di circa l'1 per cento, hanno invertito la rotta guadagnando lo 0,9 per cento.
"Saremo molto attenti e vigili affinché la strategia di Tim non cambi", ha affermato il direttore della Comunicazione di Vivendi, Simon Gillham, subito dopo il voto dei soci. "Siamo azionisti di lungo termine e con un profilo industriale", a supporto della "strategia di Amos Genis", ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva della possibilità di ridurre la proprio quota in Tim (23,94 per cento) alla luce del risultato arrivato dagli azionisti in assemblea.