L'Italia è un problema per l'Europa. Parola di Moscovici
Il commissario agli Affari economici e monetari: “C'è un clima che assomiglia molto agli anni Trenta. Chiaramente non c'è Hitler, forse dei piccoli Mussolini”
Forse la parte politicamente più rilevante del discorso di Pierre Moscovici non è quella, dura, in cui il commissario dell'Unione europea agli Affari economici e monetari dice senza troppi giri di parole che “l'Italia è un problema nell'Eurozona”. Nemmeno quella in cui, pur con le dovute cautele, spiega che “c'è un clima che assomiglia molto agli anni Trenta. Certo, non dobbiamo esagerare, chiaramente non c'è Hitler, forse dei piccoli Mussolini...”.
Aggiungendo poi che “la storia, come diceva Raymond Aron, è tragica, bisogna evitare che sprofondi nelle sue ore più buie” e ammettendo di essere preoccupato in vista delle elezioni europee del 2019.
La parte politicamente più rilevante delle parole che Moscovici pronuncia durante una conferenza stampa presso la rappresentanza francese alle istituzioni europee è quella in cui il commissario, quasi a rassicurare i presenti dopo le sue previsioni apocalittiche, racconta di essere in stretto contatto con il ministro dell'Economia italiano, Giovanni Tria, e di lavorare con lui in un “clima costruttivo”.
Non servono particolari analisti per capire che questa frase è quella che crea maggiori problemi all'interno del governo. Negli ultimi giorni, nonostante le smentite (l'ultima quella di Luigi Di Maio che ha escluso “tensioni” con il collega), il ministro è diventato il bersaglio degli attacchi del M5s. E c'è anche chi ha parlato di sue possibili dimissioni. Il motivo dello scontro è fin troppo chiaro: Tria è il “custode” dei conti pubblici e fino a oggi ha cercato di tenere a bada gli appetiti dei suoi compagni di governo (e anche per questo sta frenando sull'introduzione del reddito di cittadinanza così come immaginato dai Cinque Stelle). Non fosse altro perché Tria è l'uomo che ha il compito improbo di rassicurare l'Europa e gli investitori stranieri.
Così il fatto che Moscovici lo nomini è un segnale chiaro. Quella è la strada. Non a caso il commissario spiega di avere chiesto al governo italiano un “bilancio credibile” per il 2019 con un invito a continuare le riforme avviate: “Sarebbe una bugia pensare che si possa investire di più con un deficit più elevato. Se ciò accade, si finisce con più debito e meno capacità di investire. È nell'interesse dell'Italia ridurre il suo debito pubblico”.
Le parole di Moscovici scatenano l'immediata reazione della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: “Non è affatto vero che l'Italia è un problema per la zona euro: l'Italia è la nazione che tiene in piedi la zona euro ma se siamo il problema siamo pronti a togliere il disturbo. Vediamo come se la cava la zona euro senza l'Italia e vediamo come se la cava l'Italia senza l'euro”.
Nel frattempo continuano gli “avvertimenti” del M5s al ministro dell'Economia. “Se dovesse saltare il reddito di cittadinanza sarebbe proprio il governo ad avere dei problemi - spiega Barbara Lezzi, ministro per il Sud, ai microfoni di Rai Radio1 -Questa unione con la Lega è il frutto di un contratto di governo in cui c''è il reddito di cittadinanza. Allora, ci rendiamo conto che non si può fare tutto e subito e ci prendiamo l'arco della legislatura per poter portare a compimento il nostro programma però bisogna iniziare e anche in modo significativo. Ci sono 5 milioni di poveri che aspettano risposte”.