Buone notizie per il lavoro. Gli ultimi dati Istat prima del decreto Dignità
Il tasso di disoccupazione scende sotto il 10 per cento mentre quello di occupazione tocca il record del 59 per cento. Più dipendenti, più contratti a termine e più occupati tra gli over 50
Più dipendenti, più contratti a termine e più occupati tra gli over 50. I dati sul mercato del lavoro diffusi oggi dall'Istat, aggiornati ad agosto, confermano alcune tendenze che durante l'anno sono andate consolidandosi e che portano il tasso di disoccupazione a scendere sotto la soglia del 10 per cento – toccando il 9,7 per cento – per la prima volta dal 2012. A questo dato si accompagna anche quello relativo al tasso di occupazione, che raggiunge il record 59 per cento: da quando esistono le serie storiche dell'istituto di statistica, questo è il valore più alto mai registrato.
La crescita degli occupati ad agosto arriva dopo un lieve calo registrato sia a giugno sia a luglio, ed è pari a 69mila unità in più rispetto al mese precedente. I nuovi contratti si riferiscono per più della metà a donne (+43 mila, contro 26 mila uomini) mentre su base annua la crescita è maggiore per gli uomini (+171mila uomini, +141mila donne). Quanto ai disoccupati, continua il calo dei mesi scorsi: ad agosto la riduzione è di 119 mila unità, su base annua invece sono 438 mila i disoccupati in meno. Il dato è molto positivo anche considerando l'aumento degli inattivi, cioè delle persone che non cercano un lavoro e che per questo non sono considerate disoccupate: la variazione rispetto al mese di agosto è di 46 mila unità in più, mentre rispetto all'anno l'aumento è di 37 mila persone.
Crescono i dipendenti e i contratti a termine
Guardando ai numeri per la tipologia di contratto, emerge un mercato del lavoro orientato a una maggiore quota di contratti dipendenti rispetto a quelli autonomi. Sono 95 mila in più i dipendenti assunti nel mese di agosto, 50 mila con contratto permanente e 45 mila determinato. Sui dodici mesi, invece, la tendenza è più netta: i contratti a termine crescono del 12,6 per cento (351 mila in più), mentre quelli permanenti calano dello 0,3 per cento. Il decreto Dignità entrato in vigore a luglio, nota su Twitter il direttore della Fondazione Adapt, Francesco Seghezzi, in un trend di analisi sui dati Istat, non ha ancora impattato sulle dinamiche del mercato del lavoro: "Non sembrano esserci ancora effetti concreti del Decreto Dignità, ma è ancora presto", scrive.
Ferma l'occupazione dei giovanissimi
La composizione demografica degli occupati mostra invece un lieve aumento della disoccupazione giovanile (-0,2 per cento per i giovani che hanno tra 15 e i 24 anni), pari al 31 per cento, valore in calo in tutte le altre fasce d'età. Tra i giovanissimi cresce anche la quota di chi non cerca lavoro, gli inattivi, pari al 74,9 per cento. Come sottolinea ancora Seghezzi, il dato più preoccupante è che "depurati dalla componente demografica, i dati mostrano come l'occupazione giovanile sia stata sostanzialmente ferma (+0,2 per cento) mentre è cresciuta molto (+2,8 per cento) quella degli over 50, a conferma di una tendenza ormai assodata".
9) Il dato più preoccupante: depurati dalla componente demografica i dati mostrano come l'occupazione giovanile sia stata sostanzialmente ferma (+0,2%) mentre è cresciuta molto (+2,8%) quella degli over 50, a conferma di una tendenza ormai assodata. #Istat pic.twitter.com/UZPgtoAUAU
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) 1 ottobre 2018