Elefanti sovranisti nel negozio della ripresina
I dati positivi del commercio sono la coda di uno slancio quasi finito
Ad agosto le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7 per cento su luglio e del 2,2 su agosto 2017; dati superiori a tutte le previsioni che indicavano aumenti dello 0,1 e 0,2 per cento. L’incremento riguarda quasi tutti i settori e ne hanno beneficiato la grande distribuzione, i piccoli negozi e di più il commercio elettronico. È un dato positivo che segue la discesa della disoccupazione al 9,7 per cento, i record estivi del turismo (più 8,5 di presenze a Milano, più 3,45 a Roma), l’aumento del reddito disponibile tra aprile e giugno (1,3 per cento) e del risparmio delle famiglie, (1,1).
Anche gli ultimi dati di finanza pubblica indicano miglioramenti del pil 2017 (più 1,6) e una minima discesa, a giugno, di deficit e debito pubblico. A settembre l’indice di fiducia delle famiglie era leggermente salito (non così quello delle imprese). Di tutto ciò non va dato merito né a questo governo – nessuna sua legge era entrata in vigore – né a quello precedente; ma a una forza intrinseca dell’economia italiana, e a un ottimismo di fondo e un certo benessere che la alimentano. Ma ottimismo e benessere non quadrano con l’Italia dipinta dalla maggioranza “del cambiamento”.
La Confcommercio, confederazione delle imprese del commercio e dei servizi, ha abbassato le stime di crescita del pil rispetto a due mesi fa a più 1,1 per cento nel 2018 e per 1 nel 2019. Secondo il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, il “costo” del programma del governo ammonta a 2circa 53 miliardi di euro, ovvero il 2,9 per cento del pil, e non il 2,4”, ovvero il deficit/pil preventivato per l’anno prossimo. D’altronde per il governo c’è urgente bisogno di reddito pubblico di cittadinanza, di ristoro ai “truffati dalle banche”, di una deriva autarchica da società chiusa, con acquisti etici e vietati la domenica. Di un regresso dell’economia fatto in deficit.
Ieri Matteo Salvini ha parlato di un’Europa “asserragliata nei bunker di Berlino che porta precarietà e paura in Italia come in Francia”. Quanto ai grillini, la missione è “alleviare le sofferenze degli italiani e abolire la miseria”, come da festeggiamenti da balcone in stile Juan Perón. Manca poco, ma al contrario: questa scia di benessere verrà fulminata dall’estremismo governativo della miseria, stile Argentina anni Cinquanta.
tra debito e crescita