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Il vicolo cieco italiano visto dai mercati

Redazione

Il viaggio tra i pareri degli analisti porta al voto prima della recessione

Ce la farà l’Italia a difendersi dalla zampata dell’Orso, il mercato al ribasso, che sta graffiando i mercati globali? La domanda è cruciale in cui si moltiplicano i segnali di rallentamento e il nostro paese è in una grave fase di incertezza. L’autunno ha portato un cambiamento di umore tra gli investitori e la volatilità è salita di colpo. L’indice Vix, un indice utile a misurare la volatilità dei mercati, è aumentato del 100 per cento nella sola settimana che va dal 3 al 10 ottobre passando da 11.61 a 22.96 punti. A farlo notare è il gruppo di investimenti Amundi in una ricerca recente. Il rischio di una frenata dell’economia mondiale è ormai sondato compulsivamente dagli analisti. Secondo il periodico sondaggio che la banca d’affari americana Bofa Merrill Lynch conduce tra i suoi gestori, l’85 per cento degli intervistati ritiene che l’economia globale sia arrivata alla fine del ciclo espansivo, una percentuale che è di 11 punti superiore a quella registrata nel dicembre del 2008, all’inizio della grande crisi finanziaria seguita al crack di Lehman Brothers.

 

E alla domanda su come si svilupperà l’economia globale nel prossimo anno, il 38 per cento prevede una decelerazione, il che rappresenta la peggiore prospettiva sulla crescita dal novembre 2008. In questo contesto di difficoltà l’Italia si colloca come un elemento di rischio geopolitico: l’ammonimento della Commissione europea al governo per una manovra in deficit e senza stimoli alla crescita peggiora la condizione. La banca d’affari Goldman Sachs, basandosi sugli ultimi sondaggi, già ragiona su un voto anticipato. In tal caso una coalizione di centro-destra è quella che mostra le maggiori possibilità di vittoria. “Un nuovo governo che avesse una politica fiscale meno espansiva di quello attuale, che vede la somma degli interventi di due partiti diversi, porterebbe sollievo e a un rally dei mercati finanziari in Italia”. Ma questo, sempre secondo Goldman, deve avvenire “prima che scatti un ribaltamento economico, come quello che si è visto in Italia nel periodo 2011-2012”.