L'industria Boccia il governo gialloverde
"I poteri forti sono solo due: Salvini e Di Maio", dice il presidente di Confindustria alla Festa del Foglio. Ecco l'intervento integrale
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, alla Festa del Foglio dice che i “poteri forti” sono Salvini e Di Maio e conducono l’Italia al disastro economico.
Leggi l'intervista integrale di Claudio Cerasa a Vincenzo Boccia qui
Proviamo a giudicare quello che è stato fatto finora. Noi sappiamo che la scommessa fatta finora dal governo è di sforare il deficit per fare crescere il paese più del previsto. Isoliamo tre macro temi: lavoro, imprese e credibilità del paese. Partiamo dal lavoro: è stato fatto fatto qualcosa in questi cinque mesi per andare incontro alle esigenze di chi crea lavoro?
V. B.: “Questa manovra è fatta di due pilastri. Uno è il contratto di governo, riguarda i fini dell'esecutivo: la flat tax per gli autonomi, il reddito di cittadinanza. Il secondo pilastro a detta del governo è quello sulla crescita, che è un obiettivo nazionale. Il metodo è quello di sforare le regole, per aumentare la crescita, e questo ci permette di finanziare il primo pilastro. Però cosa c’è nel secondo pilastro sul lavoro? Nulla. Sul cuneo fiscale? Nulla. Sull’inclusione dei giovani? Nulla. Sulle imprese? Si depotenzia Industria 4.0, si mette un po’ di Ires sulle imprese, e si impone un carico da 90 di tasse sulle banche, che non sono una questione sociale.
Le banche sono quel corpo intermedio che usa i flussi finanziari dei risparmi per mettere in moto l’economia. Se noi aumentiamo la tassazione sulle banche, e se aumentiamo lo spread solo in virtù delle dichiarazioni, e questo è già un capolavoro, corriamo il rischio che davanti a noi non c’è solo una questione di costo del denaro ma anche una questione potenziale di stretta creditizia. Perché le banche hanno acquistato titoli di stato italiani e se i titoli di stato assumono un maggiore rischio questo impatta anche sul capitale delle banche. Anziché chiedere a Putin di comprare i nostri titoli pubblici, cerchiamo di rafforzare le nostre banche e la nostra economia perché quando qualcuno ci fa una cortesia c’è sempre un favore dietro all’angolo da ricambiare. Chi vuole difendere la dignità degli italiani deve partire dalle spiegazioni economiche. Queste spiegazioni sono oggetto di distrazione da parte del governo che pone altre questioni legittime e non sa che attraverso le spiegazioni economiche può realizzare i propri obiettivi politici. Sulle spiegazioni economiche non c’è nessuno ascolto”.
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