L'Eurogruppo tira dritto e chiede a Tria di cambiare la manovra
Moscovici e Centeno si aspettano che l'Italia modifichi il suo progetto di bilancio. In caso contrario la Commissione potrebbe accelerare l'avvio della procedura sanzionatoria
Giovanni Tria è arrivato a Bruxelles senza rilasciare dichiarazioni e, ancora prima di sedere al tavolo dell'Eurogruppo, ha subito iniziato la sua opera di mediazione per strappare consensi sulla manovra di bilancio del governo gialloverde. Ad attenderlo, oltre ai ministri delle Finanze, c'erano anche il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario
per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, con cui il ministro italiano ha avuto un incontro privato. Per mediare, però, Tria non ha molto margine. Se dall'Eurogruppo e dalla Commissione europea continua ad arrivare la richiesta di cambiare il Documento programmatico di bilancio e renderlo conforme alle regole europee, tutti gli esponenti del governo italiano continuano a dire di non volere apportare alcuna modifica.
"Spero e credo che avremo un nuovo progetto di bilancio da parte dell'Italia entro il 13 novembre", ha detto Moscovici dopo l’incontro con Tria: "Continuiamo a dialogare: l'ipotesi che sia già stata presa una decisione sull'Italia è falsa. Siamo sempre in contatto con Tria, anche lui è nello spirito del dialogo con la Commissione e vuole che l'Italia resti pienamente al centro della zona euro". Già in mattinata, dai microfoni di una radio francese, il commissario aveva inviato un messaggio all'Italia ricordando le regole definite dai trattati comuni della zona euro e richiamando l'attenzione sul debito pubblico. "Se cresce troppo e troppo rapidamente – ha detto Moscovici – pone un problema" per tutta l’Eurozona e anche per l'economia interna". Parole a cui il premier Giuseppe Conte ha replicato, invitando Moscovici a una maggiore cautela: "Mi aspetto da un commissario europeo che sia molto cauto nelle valutazioni che hanno una chiara incidenza e una chiara coloritura politica – ha detto Conte –. Le dichiarazioni di Moscovici riguardano il dibattito politico in corso ma non hanno nulla a che vedere con l'azione istituzionale della Commissione Ue".
Anche il presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno, ha tenuto ferma la linea europea e ha dichiarato ai giornalisti che si aspetta di poter ragionare al più presto su un nuovo documento programmatico di bilancio "in linea con le regole dell'Unione europea". Nella riunione di oggi pomeriggio si potrebbe inoltre iniziare a parlare della proposta avanzata venerdì da dieci paesi europei, che riguarda la ristrutturazione del debito con perdite a carico dei privati prima di poter accedere al Fondo salva stati, una misura che interesserebbe l'Italia visto l'ammontare del suo debito pubblico. Tra le voci che chiedono alla Commissione europea di tirare dritto, c'è anche quella del ministro austriaco Hartwig Loeger: "La nostra posizione è molto chiara. Ci aspettiamo che le regole che abbiamo fissato siano rispettate".
Intanto, secondo il sito Politico.eu, la Commissione sarebbe pronta ad anticipare l'avvio della procedura per punire la violazione del patto di stabilità se il governo non accettasse di modificare il documento. La decisione potrebbe accompagnare il parere definitivo dei commissari atteso per il 21 novembre. In questo modo la proposta di avviare un'azione correttiva potrebbe essere sottoposta al Consiglio europeo già a dicembre e l'Italia rischierebbe di essere sanzionata con multe fino allo 0,5 per cento del pil anche prima delle elezioni europee di maggio. A determinare l'avvio di questa procedura sono due fattori, il rapporto deficit-pil sotto al 3 per cento (e la manovra fissa quello italiano al 2,4 per cento) e l'incidenza del debito sul pil, che dovrebbe restare sotto il 60 per cento. Nel caso dell'Italia questo valore raggiunge il 130 per cento e tanto basta, considerando anche i nuovi obiettivi di bilancio e il rallentamento della crescita economica, per attivare la Procedura di disavanzi eccessivi (Edp).