La ricetta è indigesta e bisogna dirlo
Indebitamento e isolamento. L’Eurogruppo boccia la miscela gialloverde
La giornata si era aperta con Di Maio che diceva al Financial Times “dovremo applicare la ricetta dell’Italia a tutti gli altri paesi europei” e si è conclusa con tutti gli altri paesi europei che hanno detto all’Italia di cambiare la sua ricetta. E questo dovrebbe essere sufficiente a descrivere l’isolamento politico e la bolla mediatica in cui vive il governo gialloverde. L’Eurogruppo ha detto in sostanza al governo, rappresentato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, che l’Italia deve riscrivere la manovra rispettando le regole della casa comune.
E’ inutile ripetere la solita solfa degli “euroburocrati non eletti da nessuno” contro il “governo del cambiamento eletto dal popolo”: è una narrazione già falsa per quanto riguarda i commissari europei, che sono stati eletti dal Parlamento europeo proprio come il nostro governo dal Parlamento italiano, ma che è completamente inadeguata per descrivere l’Eurogruppo. Che non è un gruppo musicale che partecipa all’Eurofestival, ma il coordinamento che riunisce i ministri delle Finanze di tutti i paesi dell’Eurozona, quindi un organo collegiale tra pari, dove tutti hanno la stessa legittimazione democratica. E mai come adesso, forse neppure ai tempi della crisi greca, la linea è comune. “L’Italia deve presentare una nuova bozza di bilancio, che aspettiamo sperando che il Paese sarà in grado di fare passi per portare questa in linea con le regole di bilancio Ue”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mário Centeno.
Anche se con sfumature diverse, nei toni più che nella sostanza, nessuno intende appoggiare la “ricetta” gialloverde. Tutti, dall’Irlanda alla Slovacchia, dall’Austria all’Olanda, invitano l’Italia a dialogare con la Commissione affinché rispetti le regole comuni. Il contrario della posizione del governo, disposto a dialogare con la Commissione purché la manovra non cambi. Se la linea dovesse restare questa, vorrebbe dire che l’appello del presidente Mattarella al governo per un “confronto costruttivo” con l’Europa sarebbe caduto nel vuoto. E che il governo avrà scelto per l’Italia l’indebitamento economico e l’isolamento politico, una ricetta indigesta e velenosa.