I gialloverdi invocano i gilet gialli
Come in Francia sussidiano le auto da nababbi tassando quelle popolari
I governo del popolo ha deciso di non badare a spese per dare il proprio contributo a salvare il pianeta. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento del governo al disegno di legge di Bilancio che introduce incentivi e disincentivi all’acquisto di nuove auto sulla base delle emissioni di anidride carbonica. I grammi di CO2₂/km sono solo un altro modo per esprimere i litri di carburante consumati per chilometro, più si consumano carburanti fossili più anidride carbonica si emette. E dunque, secondo il principio del chi inquina paga, si è deciso di usare il parametro dei grammi di CO2₂ per modulare un’imposta – meglio, un’ulteriore imposta – per fare pagare gli inquinatori e con quei soldi aiutare l’acquisto di vetture più ecologiche, meglio ancora se elettriche. Da gennaio chi acquista un’auto nuova con emissioni di CO₂2 superiori ai 110 grammi per km dovrebbe pagare un malus che va da 150 fino a 3 mila euro, quest’ultima cifra è per chi compra i “macchinoni”.
Non fa niente se prodotti a Modena e dintorni, è evidentemente un nemico del popolo, anche se ha una sua impresa sul suolo patrio. A beneficiare del bonus viceversa sarà il popolo – per ora sparuto e benestante – che acquista vetture tutte elettriche, che avranno 6 mila euro, o ibride plug-in, che ne riceveranno 3 mila, o ancora di vetture ibride senza spina, piccole a metano e forse qualche diesel, che avranno diritto a 1.500 euro. Peccato che, per tutto il 2019, nessuna delle tipologie di auto descritte sarà prodotta in Italia. In compenso dell’incentivo potranno beneficiare anche le aziende, peraltro di gran lunga le maggiori acquirenti di vetture elettriche. Ma perché il popolo italiano dovrebbe finanziare il rinnovo di una flotta aziendale di una multinazionale? Domande da passatisti. Certo, resta comunque da capire perché chi compra una modesta Panda – l’auto più venduta in Italia – debba contribuire all’acquisto di una fascinosa ed enorme auto elettrica californiana o di una notevole Porsche ibrida da 200 mila euro e 310 km/h. E’ un provvedimento mutuato dalla Francia che, non a caso, ha ispirato le proteste dei gilet gialli. Ad maiora.