Un'emissione non fa primavera
Il successo del Btp a 15 anni segnala che il mercato guarda oltre i populisti
Il Tesoro ha concluso il collocamento di un Btp a 15 anni, con tasso del 3,35 per cento, raccogliendo oltre 35,6 miliardi, il triplo delle attese. Appena due mesi fa il Btp Italia indicizzato all’inflazione con scadenza a quattro anni aveva fatto registrare il peggior fiasco di sempre: su 7-8 miliardi attesi gli investitori retail ai quali era rivolto ne hanno acquistati, nei due giorni a loro riservati, 722 milioni. Eppure le obbligazioni a scadenza breve sono quelle considerate meno rischiose dai mercati, che non vogliono esporsi troppo a lungo su un creditore che non offra il massimo dell’affidabilità. Che cosa è cambiato da allora? Semplice: il debito italiano (che sempre a novembre ha toccato il nuovo record di 2,435 miliardi, né ci sono evidenze che sia diminuito in questi 60 giorni) è considerato molto meno rischioso da chi vi punta su un orizzonte che va ben al di là di questo governo e di questa stagione politica. Tra 15 anni presumibilmente il paese sarà uscito, per scelta o per forza, dalla stagione “del cambiamento”, cioè delle mani bucate e delle riforme (quelle vere) non fatte o smontate. Una prima controprova viene dai dettagli dei compratori del bond quindicennale: per il 55 per cento fondi e in prevalenza (il 15 per cento) investitori di lungo periodo come enti previdenziali, assicurazioni e Banche centrali. Il 74 per cento è straniero, a cominciare dal Regno Unito e dal centro Europa, Germania Austria in testa. Gli italiani (banche e fondi) sono poco più di un terzo. Ma un buon successo ha anche avuto la prima asta di Bot annuali di gennaio, a un tasso (in discesa) dello 0,28 per cento. Dunque sull’Italia si scommette sul breve e brevissimo termine (i Bot sono tecnicamente considerati liquidità), oppure sul lunghissimo. E’ la scadenza media che allontana gli investitori. La durata dei titoli di stato indigeribile per chi dovrebbe finanziare il nostro debito pubblico coincide attualmente con quella di questa legislatura: casualmente, o forse no.