C'è ancora spazio per la gig economy?
Uber è colpito dalle regolamentazioni perfino in America. Promesse mancate
Soltanto qualche anno fa, la gig economy sembrava inarrestabile. Uber, Lyft, Airbnb erano i protagonisti di una nuova ondata di innovazione e crescita, fatta di opportunità e flessibilità per i lavoratori. Oggi la gig economy mantiene un rilievo enorme, ma non tutte le promesse degli esordi sono state mantenute. Uber, dopo un’espansione fulminante, è stato cacciato o ridimensionato in molte città d’Europa e del mondo. Airbnb subisce da anni le legislazioni draconiane delle amministrazioni locali, e la stretta della regolamentazione non fa che peggiorare.
Bloomberg Businessweek ha pubblicato questa settimana un articolo che racconta come l’atmosfera si sia fatta cupa per la gig economy anche negli Stati Uniti: in California, dove è impossibile passeggiare per strada senza vedere un’automobile affiliata a Uber o a Lyft, la politica e le aziende sono in contrattazione serrata dopo che una sentenza della Corte suprema locale ha stabilito che i lavoratori di un particolare corriere (non Uber) non possono essere considerati liberi professionisti, ma dipendenti.
Questo ha ripercussioni su tutta la gig economy, proprio nello stato americano in cui è nata. Nello stato di Washington (dove c’è Amazon, che dà lavoro a moltissimi corrieri) i legislatori locali vogliono approvare una legge simile, e anche a New York e nel New Jersey i governatori democratici vogliono sanzionare l’utilizzo di driver e lavoratori alla stregua di liberi professionisti, colpendo così l’intero modello di business della gig economy. Airbnb è già stato colpito duramente da regolamentazioni molto stringenti, tanto che la Corte di cassazione di Parigi, racconta il Figaro, ha detto che le leggi “anti Airbnb” sulla destinazione d’uso dei locali da affittare approvate dal governo francese sono contrarie al diritto europeo.
La promessa della gig economy porta crescita e posti di lavoro, i lacciuoli e gli impedimenti tesi dai governi sono troppo spesso una ferita autoinflitta.