La realtà dopo la propaganda
L’Ocse non dà solo i numeri ma rileva i risultati pessimi del populismo
Dopo circa dieci mesi di propaganda la realtà sta aggredendo il governo gialloverde e, purtroppo, l’Italia. Nel 2019 l’Ocse prevede un calo del pil dello 0,2 per cento bocciando le misure-bandiera di Lega (quota 100) e Movimento 5 stelle (reddito di cittadinanza) perché non contribuiscono alla crescita economica ma aumentano solo il debito pubblico più alto d’Europa esclusa la Grecia. L’Ocse dice che i pensionamenti anticipati fanno aumentare debito e diseguaglianze, mentre il reddito di cittadinanza ha il risultato di favorire il lavoro nero dei percettori. Altri dati contribuiscono al diluvio sul governo.
Il tasso di disoccupazione è in aumento al 10,7 per cento a febbraio, dice l’Istat. Mentre il tasso di occupazione è sceso al 58,6 per cento nello stesso mese. l’indice Pmi manifatturiero, una stima di nuovi ordini, produzione e occupazione nell’industria, a marzo è sceso a 47,4 punti a segnalare che non c’è un miglioramento dell’attività ma un peggioramento. Una crescita strutturalmente più bassa rispetto all’Eurozona, come spesso ripete il ministro dell’Economia Giovanni Tria, è in frenata. Il governo che avrebbe dovuto rilanciare investimenti pubblici e privati non ha migliorato la situazione. Gli investimenti privati in rapporto al pil sono vicini al 16 per cento, ovvero più bassi rispetto alla media europea e agli Stati Uniti. Quelli pubblici sono in declino vicino al 2 per cento in rapporto al pil. In questo contesto il tenore di vita degli italiani è agli stessi livelli dei primi anni Duemila.
Un malessere che investirà il governo direttamente. Solo il 23 per cento degli italiani ha fiducia nel governo, il secondo tasso peggiore tra i paesi avanzati contro una media del 43 per cento, secondo le rilevazioni Ocse aggiornate al marzo scorso. Intanto Luigi Di Maio risponde con un riflesso pavloviano all’Ocse “l’austerity se la facciano a casa loro”. Il ministro dell’Economia replica “l’Ocse non parla di austerity”. E il premier Giuseppe Conte dice di attendere i risultati della manovra. Non c’è nient’altro da attendere. I dati dell’Ocse sono proprio i risultati della manovra. E sono pessimi.