Un colpo al mattone
Ragioni per cui il guizzo del mercato immobiliare è finito nel 2018
Le compravendite di case sono risultate in crescita nel 2018 per il quinto anno consecutivo, hanno raggiunto il livello del 2010 (quasi 580 mila transazioni per un fatturato totale di 94 miliardi di euro), ma non è assicurato che la tendenza positiva si confermi nell’anno in corso. Il mercato della abitazioni l’anno scorso si è appunto confermato positivo dopo il crollo del 2008, secondo il Rapporto immobiliare residenziale dell’osservatorio dell’Agenzia delle entrate in collaborazione con l’Associazione bancaria italiana. Gli istituti di credito hanno erogato 35,7 miliardi di euro complessivamente in mutui ipotecari con i quali sono stati realizzati 282 mila acquisti. Queste tendenze, sia a livello di settore bancario sia a livello di settore immobiliare, potrebbero rallentare decisamente nel 2019. A giudicare dagli ultimi dati nel primo trimestre di quest’anno i mutui sono in netta flessione anche a causa della maggiore incertezza economica percepita dalla famiglie in seguito alle previsioni di contrazione del pil. In particolare, le richieste di prestiti per l’acquisto di abitazioni sono diminuite nel mese di aprile del 10,8 per cento, dato che ha accentuato la caduta che ha caratterizzato il primo trimestre dell’anno (meno 7,9 per cento). E parallelamente è sceso anche l’ammontare dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito nello stesso periodo (meno 6 per cento) a fronte di richieste che verosimilmente sono state presentate a cavallo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Vero è che tra le compravendite e i mutui la correlazione non è automatica, poiché una parte degli aspiranti acquirenti decide di fare quel passo senza rivolgersi alla banca. Ma nel complesso c’è da attendersi una contrazione del numero di operazioni come, peraltro, aveva già avvertito il centro studi di Nomisma nel suo outlook per il 2019 pubblicato a marzo. Se la prospettiva verrà confermata sarà un altra grande frenata che si potrà imputare allo stato di incertezza diffuso dai gialloverdi in un anno di governo. Ad maiora.