Manovra senz'anima
Non si vedono concorrenza e riduzioni di spesa men che meno investimenti
Doveva essere la manovra della transizione ecologica, modestamente battezzata Green New Deal, e della guerra all’evasione fiscale, prevista nell’aggiornamento al documento di programmazione (Nadef) per ben 7 miliardi. Che titolo fare adesso? Di verde è rimasto poco, e se ministri e vice avevano citato i miliardi stanziati da Germania e Olanda nell’economia circolare come prova che la svolta ci avrebbe fatto guadagnare punti a Bruxelles, poi non si è avuto il coraggio di puntare davvero sulla conversione industriale mettendo sul piatto aumenti qua e là di tasse e accise su plastica, diesel e sigarette. Ottimo pretesto per la manifestazione del centrodestra del 19 promossa da Matteo Salvini, che le accise aveva giurato di eliminarle nel primo Consiglio dei ministri gialloverde, ma non lo fece.
Capitolo evasione: una buona idea, estendere l’uso dei pagamenti elettronici, si è declinato nelle grida manettare dei grillini, nelle eterne paure del Pd (“gli anziani non sono abituati”) e nei caveat renziani sul contante. Risultato, si profila l’onere rovesciato sui contribuenti: paghino le spese che generano detrazioni fiscali con strumenti utili all’erario, che però questi strumenti li ha già da centinaia di banche dati. Molto si è parlato di Iva – il maggior merito della manovra sarà di aver disattivato 23 miliardi di aumenti – e un’altra idea del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di aumentare le aliquote dove i consumi sarebbero garantiti (nessuno rinuncia al caviale o a un’Aston Martin) a favore dei beni di massa è stata bloccata sempre dal no congiunto Renzi-Di Maio. Restano un taglio di 3 miliardi al cuneo fiscale e un fondo per le famiglie di due miliardi, da definire. Più le consuete micro-misure dell’ultimo minuto. Nulla di memorabile. Nulla, per l’ennesima volta, per gli investimenti sui quali incombe invece il “bollino verde”. Niente concorrenza e riduzioni di spesa pubblica fissa. Come definire allora una manovra senza anima né direzione, mentre ha lo stesso vizio ideologico di un anno fa? Allora l’ideologia del populismo anti europeo, ora l’ideologia del redistribuire, riequilibrare, perfino dirsi sugar free.