Oscillazioni troppo verdi
A Ravenna Conte esalta l’energia da moto ondoso, ma si dimentica qualcosa
È il caso di interrogarsi se non ci sia un’oscillazione eccessiva rispetto alla transizione energetica della politica, rapida a dimenticarsi dei demonizzati idrocarburi per tuffarsi nel mare magnum delle innovazioni verdi. Già prima di dare le dimissioni dal governo gialloverde il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva indicato nella produzione elettrica dal moto delle onde marine una delle principali innovazioni italiane. Si tratta di piattaforme sperimentate dall’Eni a Ravenna, chiamate “culle dell’energia” per la loro forma, che oscillando azionano dei giroscopi interni i quali trasformano il movimento delle onde in energia elettrica, a basso costo e senza uso di idrocarburi.
Ieri il progetto “Inertial Sea Energy Converter” è passato alla fase di produzione industriale con la firma di una partnership fra Eni, Terna, Fincantieri e Cassa depositi e prestiti che lo svilupperanno a partire dal Canale di Sicilia dalla seconda metà del 2020 (servirà a dare autonomia energetica anzitutto alle piccole isole per ridurre il consumo di gasolio).
Secondo Conte, ieri presente alla firma a Ravenna, l’avanzamento del progetto segna anche una discontinuità di politica industriale perché “lo stato può esprimere modelli di indirizzo per lo sviluppo industriale e tecnologico”, ovvero né dirigismo né lasciar fare al mercato. Eppure detto in Romagna appare paradossale. Se c’è una continuità tra il Conte 1 e il Conte 2, quella è rappresentata dai provvedimenti governativi che colpiscono il settore dell’estrazione degli idrocarburi che ha uno dei suoi principali distretti nel ravennate, con circa 50 mila famiglie interessate, tra lavoratori diretti e indotto.
Coi gialloverdi la moratoria sulle esplorazioni ed estrazioni, con i rossogialli l’intenzione di mettere l’Imu sulle piattaforme estrattive. Dell’industria dell’Oil & Gas Conte ha preferito non parlare. Peraltro se Eni può sperimentare progetti innovativi, come la produzione energetica da moto ondoso, è proprio perché investe i proventi derivanti da petrolio e gas in ricerca e sviluppo. Un paese tutto green può essere affascinante, ma non è affatto sostenibile.