I frutti pessimi di un anno bellissimo
Pil fermo e disoccupazione in aumento. Almeno serva da lezione sul passato
L’economia italiana continua una crescita piatta nel terzo trimestre (con il pil in aumento dello 0,1 per cento e dello 0,3 su base annua). L’Italia insomma cresce meno della media dell’Eurozona (0,2 nel periodo e 1,1 su base annua). La disoccupazione è tornata a salire al 9,9 per cento. I dati Istat non sono sorprendenti. Ma adesso sappiamo con matematica certezza che il 2019 non sarà un anno bellissimo, come pronosticava il premier Conte 1, e non ci voleva un veggente per capirlo. La speranza è che un risultato deludente serva almeno da lezione per riflettere su un anno di governo gialloverde, l’anno del tempo perso.
I danni prodotti dalla caduta reputazionale dell’Italia in termini di aumento del costo di finanziamento del debito sono solo una minima parte del colpo autoinflitto all’economia italiana. Riforme della precedente legge di Bilancio promesse come epocali sono state dei colossali e dannosi flop, da quota 100 al reddito di cittadinanza fino alla eliminazione degli incentivi per investimenti produttivi, passando per misure a singhiozzo e mai attuate come la sburocratizzazione del settore delle costruzioni e dell’edilizia.
Il clima di sfiducia ha paralizzato gli investimenti delle aziende italiane e di quelle internazionali nel paese. Il protezionismo di Lega e M5s a mimesi di quello trumpiano è stato superato solo grazie alla capacità delle nostre aziende di esportare indipendentemente dalle posizioni ideologiche della politica. Per un anno si è parlato solo della grande truffa dell’uscita dall’euro che è stata usata come la panacea per ogni malessere economico nazionale ma ha prodotto seri danni sui mercati finanziari. Il malessere c’era ed è stato aggravato sia perché nulla è stato fatto per alleviarlo sia perché l’azione convergente di Lega e M5s è riuscita a creare un ambiente mefitico per gli affari.
Ora, con il Pd al governo, la reputazione sui mercati è stata recuperata, almeno. La legge di Bilancio che si prepara è deludente ma non potrà mai essere peggiore di quella precedente. Che i risultati statistici in arrivo servano almeno da lezione anche per i cittadini, per non essere di nuovo ammaliati dagli incantatori di serpenti.