Un paese senza produttività
E’ ferma dal 1995 e così l’economia non cresce. Ma alla politica non interessa
L’Istat ha pubblicato le stime sulla produttività, ovvero il rapporto tra prodotto e fattori di produzione, l’indicatore fondamentale dell’efficienza di un sistema produttivo e di un’economia. I dati sono semplicemente allarmanti. “Nel 2018 la produttività del lavoro, calcolata come valore aggiunto per ora lavorata, è diminuita dello 0,3 per cento”, scrive l’Istituto di statistica. E la “produttività capitale, misurata come rapporto tra il valore aggiunto e l’input di capitale, è aumentata dello 0,1 per cento”. Complessivamente la produttività totale dei fattori, che misura la crescita attribuibile al progresso tecnico, alla maggiore conoscenza e a migliori processi produttivi “è diminuita dello 0,2 per cento”. Questo vuol dire che la nostra economia è meno efficiente e, in queste condizioni, è impossibile avere crescita economica sostenibile. Evidentemente, soprattutto per quanto riguarda il dato sulla produttività del lavoro, il governo gialloverde con tutti i suoi interventi legislativi (decreto dignità) e fiscali (reddito di cittadinanza e quota 100) ha fatto solo del male. E i progetti di legge all’orizzonte, sponsorizzati soprattutto dal M5s ma entusiasticamente appoggiati dal Pd, come il salario minimo orario a 9 euro non faranno altro che peggiorare la situazione. Perché i salari non crescono per decreto, ma solo per effetto dell’aumento della produttività. Se si invertono i passaggi l’effetto sarà solo una distruzione di lavoro. La cosa grave è che la stagnazione della produttività non è un malanno passeggero, ma una malattia cronica della nostra economia: dal 1995 al 2018, dice l’Istat, la produttività del lavoro è aumentata a un tasso medio dello 0,4 per cento; la produttività del capitale è stata addirittura negativa (0,7 per cento). Mentre la produttività totale dei fattori “è stazionaria”. In Europa invece la produttività del lavoro è cresciuta mediamente dell’1,6 per cento: 1,3 in Germania; 1,4 in Francia; 1,5 in Regno Unito. Siamo un paese stagnante, che però pensa solo a distribuire risorse che non si producono e a come tagliare le fette di una torta che non cresce. La produttività dovrebbe essere l’ossessione del paese, invece è un tema completamente fuori dal dibattito e dall’orizzonte della politica.