Italia-Germania e l'interesse comune
Perché lo stato di salute delle banche europee cambierà gli equilibri tra i due paesi
Il quotidiano Handelsblatt ha lanciato l’allarme sulle banche tedesche richiamando l’attenzione sull’urgenza di una forte ricapitalizzazione o di un consolidamento del settore che versa in condizioni critiche. E lo ha fatto proprio nel giorno in cui Deutsche Bank ha incontrato gli investitori nella sede di Francoforte sul Meno per convincerli che il piano di ristrutturazione lanciato la scorsa estate sta funzionando. In effetti, i primi segnali di un miglioramento ci sono, come si vede dal fatto che la Bce ha abbassato il requisito di capitale prudenziale richiesto per considerare solida la seconda banca tedesca. Ma nel complesso le condizioni restano critiche con perdite risultate superiori alle attese anche nel terzo trimestre (859 milioni di euro) e il valore del titolo in Borsa (6,5 euro) diminuito del 95 per cento rispetto a 10 anni fa. Proprio situazioni come quella di Deutsche Bank, ma anche quella fotocopia di Commerzbank, che pagano lo scotto di problemi strutturali storici ma anche dei tassi di interesse negativi in un contesto di rallentamento economico, hanno spinto l’agenzia di rating Moody’s a rivedere in modo negativo l’outlook sull’intero comparto delle banche tedesche portandolo da stabile a negativo. Era il 21 novembre e pochi giorni dopo (il 4 dicembre) sempre Moody’s ha, invece, promosso le banche italiane per aver raggiunto un maggior grado di affidabilità ripulendo i bilanci da buona parte dei crediti deteriorati (l’outlook è passato da negativo a stabile). Attenzione, però, da questo non si può dedurre in modo semplicistico che in Italia le banche siano più solide rispetto alla Germania. Bisogna considerare che i rating assegnati dall’agenzia americana alle singole banche italiane sono mediamente più bassi rispetto a quelli assegnati agli istituti tedeschi. Ma nel loro complesso i sistemi creditizi dei due paesi fanno registrare un’evoluzione che rende possibile un confronto impensabile fino a qualche anno fa. E questa diventa una buona ragione per poter sperare in un avvicinamento delle posizioni di Italia e Germania nel dibattito sull’Unione bancaria e sull’assicurazione europea dei depositi facendo leva sull’interesse comune alla stabilità del sistema finanziario.