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Datemi una banca e risolleverò il Sud

Redazione

Il credito agevolato è ciò che ha spezzato la Popolare di Bari. Evitare repliche

Il decreto per salvare la Banca popolare di Bari è stato approvato alla Camera dei deputati senza nemmeno un voto contrario, con l’obiettivo di difendere 8 miliardi di depositi e con un’ampia dose di pragmatismo. Ma a nemmeno 24 ore di distanza la concretezza sembra già essersi deteriorata, come i crediti che hanno affossato la banca pugliese. A un incontro organizzato a Bari per illustrare il decreto, il deputato del Partito democratico Claudio Mancini, membro della commissione Finanze e relatore del provvedimento, ha spiegato che la Popolare di Bari ora “può diventare il perno di una nuova aggregazione che possa sviluppare una Banca del Mezzogiorno che serva a ridurre il costo del denaro per le imprese del sud, che rimane troppo alto”.

   

Il collega di partito e di Camera parlamentare, Alberto Losacco, ha aggiunto: “In 40 giorni è cambiata completamente la prospettiva, abbiamo un orizzonte molto più roseo. Quaranta giorni fa c’era addirittura il rischio e lo psicodramma della corsa agli sportelli. Oggi ci troviamo di fronte alla concreta prospettiva di avere la BpB quale soggetto attrattore verso la realizzazione finalmente di una Banca del Mezzogiorno che dovrebbe riuscire a ridurre il divario che c’è tra nord e sud rispetto all’accesso al credito”.

  

Insomma, secondo i deputati dem la sorte si è ribaltata, il disastro appena schivato è diventato un’occasione salvifica, il riscatto di decenni di gap nello sviluppo. Eppure la banca appena salvata è fallita proprio per aver elargito denaro facile, anzi facilissimo, persino ad aziende sull’orlo del fallimento, tanto da far intervenire la magistratura. A supporto dell’idea di un istituto che faccia politica creditizia al sud, arriva il solitamente iperbolico Blog delle stelle che parla di prestiti a condizioni “eventualmente agevolate”.

   

Così le stesse condotte che ieri hanno portato al fallimento della BpB, oggi dovrebbero far risorgere la banca e attraverso essa tutto il Mezzogiorno. La Banca d’Italia ha sì promosso l’aggregazione con altri istituti di credito meridionali per ridurre i costi, ma quelli delle banche, che hanno troppi sportelli e una rete inefficiente. Con un salvataggio appena messo in piedi, servirebbe più realismo e non quello magico.

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