Le cose vanno meglio, ma sempre male. Così si può sintetizzare il giudizio del Fmi sull’Italia. Di positivo c’è il fatto che la manovra correttiva di Tria in primavera ha migliorato i conti e poi l’impronta più europeista del nuovo governo ha ridotto lo spread e i tassi sui titoli di stato dopo gli eccessi sovranisti. Per il resto non si notano grandi miglioramenti.
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