Il groviglio che blocca l'Italia
Per la Corte dei conti la burocrazia frena l’economia e spinge la corruzione
Il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema ha nuovamente invitato la politica a rimuovere gli ostacoli burocratici agli investimenti, che assieme ad altri fattori condannano l’Italia alla crescita zero. Di “lentezze esasperanti delle procedure” ha parlato anche il procuratore generale Alberto Avoli, allargando il discorso dalla ricostruzione post terremoto a “un sistema amministrativo che non si limita a bloccare le risorse pubbliche ma sembra far di tutto per frenare anche l’iniziativa dei privati”. Non è la prima volta che la Corte attacca la burocrazia che l’ex presidente Raffaele Squitieri definì causa principale della corruzione. La politica annuisce promettendo semplificazioni, piani-choc per gli investimenti e risolutive misure moralizzatrici. Ma alla fine, al netto della propaganda, resta tutto com’è. Ieri Matteo Salvini ha annunciato in caso di ritorno della Lega al governo guerra dura alla burocrazia e immediato sblocco degli investimenti. Ma quando la Lega governava con i 5 stelle ha approvato due leggi, la cosiddetta “Spazzacorrotti”, già mozzata dalla Corte costituzionale poiché retroattiva, e la “Sbloccacantieri” della quale Luigi Marattin di Italia viva cita ad esempio questa parte: “Per escludere offerte anomale dalle gare pubbliche si calcolano le somme e la media di tutte le offerte escludendo il 10 per cento dei maggiori ribassi e rialzi. Si calcola quindi lo scarto medio dei maggiori ribassi percentuali che superano la media dei ribassi ai sensi del comma 2 lettera B. Si sommano poi la media aritmetica e lo scarto medio dei ribassi ottenendo così un primo valore della soglia in base alla lettera C. Questo valore viene diminuito ai sensi della lettera D di una percentuale pari al prodotto delle prime due cifre dopo la virgola della somma dei ribassi di cui alla lettera A applicato allo scarto medio aritmetico di cui alla lettera B…”. Un altro groviglio burocratico che nell’anno bellissimo gialloverde, e ora in quello rossogiallo, ha bloccato l’Italia. Prima regola se si vuole seguire i suggerimenti della Corte dei conti e di tutti gli altri organismi nazionali e internazionali: diffidare di chi usa i prefissi “spazza”, “sblocca”, “taglia”.