Due giorni fa la Corte di Cassazione francese ha inferto un colpo duro a Uber, l’azienda americana di macchine con autista: il massimo tribunale di Francia ha confermato la sentenza di una corte d’appello e ha riconosciuto il diritto di un driver di Uber di essere inquadrato come dipendente dell’azienda, con benefit, tributi e tutti i doveri annessi. Secondo la sentenza, il driver non può essere considerato un libero professionista perché il suo lavoro con Uber non gli consente di costruirsi una propria clientela né di fissare autonomamente le sue tariffe – e questo significa che Uber deve accollarsi la responsabilità di questo lavoratore come se fosse un dipendente. Per ora la sentenza riguarda un solo lavoratore, ma è probabile che la decisione a favore del driver francese spingerà altri colleghi a rivolgersi alla giustizia e metterà ulteriormente in difficoltà il modello di business di Uber.
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