La fase due del trasporto aereo rischia di essere una tragedia per i viaggiatori. Le misure economiche e di distanziamento sociale che il governo vorrebbe attuare, rischiano di avere un impatto fortissimo, non solo per gli operatori, ma soprattutto per chi dovrà tornare a viaggiare. E’ giusto ricordare che il trasporto aereo è cresciuto da 53 milioni di passeggeri del 1997, anno della liberalizzazione a 161 milioni di passeggeri nel 2019. Volare è divenuto possibile non solo per i ricchi come succedeva negli anni 80, ma un mezzo di trasporto popolare. E’ chiaro che se il governo decidesse di obbligare le compagnie aeree o qualunque altro mezzo di trasporto a lunga percorrenza a lasciare vuoto il 50 per cento dei posti, questo avrebbe un impatto rilevante. La stessa Easa, l’Agenzia europea della sicurezza del volo, non impone norme così stringenti, ma emette altre “raccomandazioni operative”per evitare i contagi.
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