Per un sistema fiscale meno demenziale
Merkel propone di adottare in Europa uguali criteri fiscali. Che aspetta l’Italia?
Dieci milioni di contribuenti, il 23,9 per cento del totale, non versano un euro di Irpef. Sono dunque “non contribuenti”: 753.493 perché dichiarano imponibili zero o sotto, e ben 9.128.170 in quanto dichiarano redditi esenti fino a 7.500 euro all’anno. Altri 8.275.334, il 20 per cento, dichiarano tra 7.500 e 15.000 euro all’anno. Dunque il 44 per cento delle persone note al fisco ha redditi sotto i 15 mila euro. Mentre il 35,3 per cento, 14.590.867 contribuenti, ha imponibili tra 15.000 e 29.000: da loro viene il 56 per cento degli 880 miliardi di gettito Irpef. Al piano di sopra chi dichiara oltre 50 mila euro versa il 40 per cento dell’Irpef: 2,5 milioni di persone pagano la metà delle imposte dirette del paese. In rapporto alla popolazione, il quattro per cento. Le cifre vengono dalle dichiarazioni 2019 rese note dall’Agenzia delle entrate.
Il Sole 24 Ore afferma che “fotografano un paese che non c’è più e che è stato travolto dall’emergenza economica del coronavirus”. Se ne deduce che la foto del 2020 sarà a tinte ancora più bizzarre: forse i redditi zero diverranno maggioranza relativa; il partito dei “no tasse”. E si amplierà un’altra forbice: tra chi con 50 mila euro tiene in piedi non solo il sistema fiscale ma anche le spese pubbliche, previdenza e sanità in testa, e chi pagando zero o quasi ottiene ciò che non dà. Non solo: ora che si erogano (doverosi) sussidi a chi è in difficoltà, senza troppo guardare a lavoro nero ed evasioni fiscali e contributivi, accade ancora più che una netta minoranza si fa carico di un’enorme maggioranza. Ma vedrete che le analisi sulle diseguaglianze diranno il contrario. Già serpeggiano a sinistra tentazioni di sottoporre gli “agiati” da 50 mila euro lordi a ulteriori prelievi. Con il reddito di cittadinanza stiamo già dando, mentre la destra salviniana ha come sola irrealizzabile promessa la flat tax al 15%. L’intera classe politica alza poi la voce con l’Olanda paradiso fiscale. Ma non è un paradiso fiscale anche l’Italia dove metà gente non paga tasse? Angela Merkel, nell’aderire alla richiesta di Recovery bond, propone di adottare in Europa uguali criteri fiscali. Siamo certi che questa condizionalità non servirebbe a noi, per aggredire il lavoro nero e per adottare un sistema fiscale meno demenziale?