editoriali
Scalata a Mediobanca e tic anti mercato
Per difendersi da Del Vecchio il capitalismo offre strumenti formidabili: i soldi
Il succo di come il mondo finanziario, mediatico e politico vive la scalata di Leonardo Del Vecchio a Mediobanca (a sua volta azionista di Generali) è nelle ultime righe di un documentato articolo del Corriere della Sera: “Perché ha investito un miliardo a 85 anni?”. La risposta più ovvia sarebbe: “E perché no?”. Il fatto che un capitalista investa appare la stravaganza di un vecchietto. Del Vecchio è un imprenditore che si è fatto dal nulla, proprietario di Luxottica, una delle poche multinazionali del paese, ha 80 mila dipendenti nel mondo e la maggior parte in Italia. Ovviamente fa i suoi interessi, ma non diversamente dagli altri azionisti. Non si comprende perché addebitargli pregiudizialmente qualche trama oscura, tipo, tanto per cambiare, scalare Mediobanca per impossessarsi di Generali e poi mollarla alla Francia. L’interessato ha dovuto chiarire che non ha alcuna intenzione di fare accordi con la transalpina Axa, che poi sarebbe una legittima scelta industriale. Ma non è questo il problema. Finora ciò che ha fatto è chiedere l’autorizzazione di salire dal 9,89 al 20 per cento di Mediobanca. Certo, Generali è “strategica”, ma della compagnia triestina Del Vecchio ha già il 4,84, è un socio finora considerato un baluardo dell’italianità della compagnia al pari di Caltagirone, Benetton e altri. Anche perché il management di Mediobanca, primo azionista, a intermittenza ha manifestato la volontà di cedere la sua quota.
Che cos’è cambiato? Il signor Del Vecchio difende l’interesse nazionale solo se sta sotto al 10 per cento di Mediobanca e sotto al 5 per cento di Generali? E se sale diventa nemico della nazione e traditore della patria? Com’è possibile che destra e sinistra mobilitino il Copasir e chiedano al governo addirittura di esercitare il golden power per fermare la scalata? Com’è possibile pensare di decidere chi vince e chi perde in una partita finanziaria sulla base di un processo alle intenzioni? E’ legittimo che ci sia chi voglia mantenere il controllo del salotto buono di Mediobanca, ma non c’è bisogno di invocare l’intervento dello stato. Per difendersi dall’anziano scalatore il capitalismo offre uno strumento formidabile, lo stesso che sta usando Del Vecchio: mettere i soldi.