I tempi (lunghi) del Recovery fund
Nei negoziati europei emergono molte divisioni. Nell’attesa resta il Mes
Viktor Orbán è rimasto frugale sul Recovery fund il tempo necessario per calcolare quanto potrebbe rimetterci. Il 4 per cento del pil dell’Ungheria è fatto di fondi dell’Ue: per continuare a fare il sovranista indisturbato, il premier illiberale ha bisogno dei soldi degli altri. Così, dopo aver alzato la voce, ieri Orbán ha messo la retromarcia. Anche se l’idea di debito comune è “totalmente antitetica al modo di pensare ungherese (...) questa volta eccezionalmente dobbiamo usare questo strumento” per aiutare i paesi del sud, ha detto Orbán. Che ovviamente rivendica la sua fetta dei 750 miliardi. “Il denaro deve essere distribuito in modo equo. Non si può raggirare l’Europa centrale. Non siamo scemi”. Eliminato Orbán, la strada del Recovery fund tuttavia rimane in salita. Il governo italiano farebbe bene a non illudersi di passare rapidamente all’incasso. Le prime tranche dei 172 miliardi proposti dalla Commissione, che dovevano arrivare a inizio 2021, potrebbero slittare di alcuni mesi.
Questa è stata la prima settimana di discussioni tra i 27 con un Ecofin e un Eurogruppo, in attesa del vertice preparatorio dei leader il 19 giugno. Tutti sostengono la necessità del Recovery fund, ma sono tutti divisi sull’ammontare, la ratio prestiti-stanziamenti e la condizionalità. “E’ molto probabile” che l’intesa non sia raggiunta prima dell’autunno, ha detto il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra. “Quando l’estate sarà finita, dovremmo esserci”, gli ha fatto eco il tedesco Olaf Scholz. L’allungamento dei tempi mette il governo Conte in una posizione complicata. In attesa del Recovery Fund, gli unici soldi disponibili sono quelli del Mes, indigesto al M5s. Nel frattempo, le altre capitali guardano a tutti i provvedimenti adottati – l’Olanda è infuriata per il bonus vacanze – per capire se l’Italia spenderà bene i soldi dei loro contribuenti. Per Conte questa è l’ora delle scelte, ma le scelte devono anche essere quelle giuste.