Il successo delle garanzie a Fca
Impegno alla piena occupazione e 5,2 mld di investimenti in Italia. Che scandalo!
Con 5,2 miliardi di euro, rispetto ai cinque previsti, Fca si è impegnata al maggiore investimento in Italia nell’èra post Covid dopo i 20 miliardi stanziati dalle Fs, azienda pubblica. L’impegno è accompagnato dall’obbligo al raggiungimento della piena occupazione entro il 2023 negli stabilimenti sul territorio italiano. Fiat Chrysler Automobiles non potrà inoltre delocalizzare all’estero impianti e tecnologie che vanno dai veicoli a combustione interna, cioè tradizionale, né elettrica o ibrida. E neppure cedere nessuno dei suoi attuali marchi (Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Fiat Professional, Abarth, Sevel), oltre a Jeep. Si tratta del protocollo che Fca ha sottoscritto con la Sace, controllata dal Tesoro attraverso la Cdp, per ottenere la garanzia pubblica al prestito di 6,3 miliardi chiesto a Intesa Sanpaolo; 4,5 miliardi dei quali dovranno essere impiegati per pagare i 10 mila fornitori italiani.
Ora si aspetta il decreto definitivo del Tesoro. Un mese fa si erano scatenate polemiche da destra, con l’eccezione della Lega, e nella maggioranza, sponda 5 stelle. La grancassa batteva sulle note del “regalo agli Agnelli con il paese in ginocchio”. La garanzia però è stata intanto data a quasi tutte le grandi aziende, comprese quelle pubbliche; è meno costosa dell’ingresso diretto nel capitale in quanto non produce debito; dunque una forma intelligente di investimento. Entro il 2021 è prevista la fusione italofrancese Fca-Psa, che entrambe le parti hanno confermato. Fusione che genererà il quinto gruppo automobilistico mondiale, da 8-9 milioni di veicoli all’anno, accesso da parte italiana alle tecnologie ibride e elettriche di Psa mentre ai francesi stanno a cuore i marchi premium, Jeep e il mercato americano.
Le polemiche nascevano dalla presunta “svendita ai francesi”, e dal fatto che la capogruppo Fca abbia la sede legale in Olanda. Il fatturato italiano continuerà però a pagare le tasse in Italia, prestito e garanzia sono per Fca Italy, e così Irpef e contributi; mentre viene salvaguardata una filiera strategica. Essere oggi ottimisti sull’Auto è difficile. Invece guardando al domani c’è un buon risultato, un segnale di ottimismo e il fatto che le polemiche erano campate in aria.