Uno spettro incombe sull’Italia, quello dello “stigma”, cioè la macchia indelebile per la credibilità del paese sui mercati internazionali se si accettasse la quota del Mes per motivi sanitari, linea speciale di credito senza condizionalità e tasso pari circa allo zero del Meccanismo europeo di stabilità, erede del vecchio Fondo salva stati. Lo spettro-stigma preoccupa in particolare i 5 stelle e Giuseppe Conte, fin qui fermi nel rifiuto, a meno che qualcun altro, la Spagna o meglio la Francia, non si macchino prima di noi. È un no che vorrebbe essere pragmatico non ideologico come invece quello di Matteo Salvini e Giorgia Meloni dettato da antieuropeismo, rozze nostalgie autarchiche, propaganda a mani basse circa invasioni della Wehrmacht travestita da Troika.
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