Per soccorrere l’economia in crisi post Covid l’Italia ha impegnato in rapporto al pil più risorse di tutti i paesi europei, Germania compresa. Il 48,7 per cento della ricchezza nazionale rispetto al 47,8 dei tedeschi; la Francia il 27,3; il Belgio il 28,1; la Spagna il 13,7; l’Olanda il 15. Solo per restare ai maggiori. Si tratta dei dati contenuti nel dossier “The fiscal response to the economic fallout from the coronavirus” pubblicato il primo luglio dall’autorevole istituto Bruegel, think tank europeo basato a Bruxelles. Eppure le nostre imprese lamentano un urgente bisogno di liquidità, specie le medie e piccole secondo un’analisi Cerved su ben 700 mila aziende tra 10 e 249 dipendenti, le quali “ad aprile non avevano i mezzi per pagare fornitori e dipendenti”. Colpa anche del nanismo della nostra industria che a sua volta blocca l’accesso al mercato dei capitali. Ma in questa emergenza c’è anche altro: le modalità e i tempi di reazione dei governi.
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