Digitale è semplice. Perché scommettere sui pagamenti elettronici senza pin
Non serve fare la guerra al contante per favorire il cashless. Ecco l'accordo di Bancomat, Mastercard e Visa per pagare fino a cinquanta euro con la carta senza toccare il pos
Seguendo l'onda lunga della digitalizzazione favorita dalla paura dei contagi, i tre principali operatori dei circuiti di pagamento hanno deciso di raddoppiare l'importo massimo consentito per le transazioni contactless. Così, dal primo gennaio del prossimo anno sarà possibile anche in Italia pagare importi fino a cinquanta euro senza digitare il pin e, dunque, senza toccare il pos dell'esercente commerciale ma solo la propria carta.
L'iniziativa è di Visa, Mastercard e Bancomat e segue le raccomandazioni che la Banca centrale europea ha diffuso durante i mesi in cui l'emergenza sanitaria era al picco. In linea con le esigenze di distanziamento sociale e frequente igienizzazione delle mani, la Bce ha sconsigliato l'uso di contanti e ha chiesto di prediligere gli strumenti elettronici. Indicazioni riproposte da diverse voci e ribadite anche dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in un'intervista al Foglio in cui ha anticipato i temi del piano di riforme: "In questo quadro credo molto a un rilancio dell’impegno per la digitalizzazione dei pagamenti e il superamento del contante che avevamo avviato e le cui ragioni escono ulteriormente rafforzate da questa crisi. Si tratta di un potente volano di innovazione e modernizzazione e al tempo stesso di uno strumento importante di contrasto all’evasione che a sua volta costituisce la condizione per una riduzione del carico fiscale".
Servirà aspettare ancora cinque mesi perché la nuova soglia di pagamento sia valida, eppure per un paese che usa ancora contanti per oltre l'80 per cento delle transazioni si tratta di una novità interessante, capace di favorire i pagamenti digitali senza penalizzare l'uso delle banconote, come si prospettava di fare con la legge di bilancio 2020. Tra le righe, c'è un segnale che arriva dall'accordo dei tre operatori privati: non serve dichiarare "guerra al contante" per spingere verso la digitalizzazione, serve piuttosto semplificare e proporre a chi paga soluzioni comode e sicure.