E se a task force si rispondesse con task force? E se invece di strapparsi le vesti per la (finora presunta) spoliazione delle sacre competenze della politica e dei ministeri si provasse a far sentire, in modo altrettanto strutturato, la voce del mondo produttivo, dei lavoratori e delle aziende? Nella partenza della corsa verso il piano italiano per la ricostruzione, circondata dalla perenne dose di aspettative negative e di sconforto preventivo, c’è finora, con vari contorcimenti, qualcosa che assomiglia alla voce del governo. Manca, e non basta a rimpiazzarla qualche sbocco polemico occasionale, la voce ben organizzata e strutturata delle parti sociali.
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