Editoriali
Non è estremismo parlare di aperture. Una strada oltre Salvini c'è
Rigore sì ma anche immaginazione per preparare la ripartenza. La protesta dei ristoratori davanti al Parlamento
I ristoratori hanno protestato davanti al Parlamento per le restrizioni cui sono costretti dalla pandemia. Sono comprensibili le loro ragioni, anche se nulla giustifica gli aspetti violenti che hanno punteggiato la manifestazione e il mancato rispetto delle regole di distanziamento (non è mettendo a rischio la propria e l’altrui salute che si risolve qualcosa). Ma allo stesso tempo è necessario che le autorità offrano una visuale su un futuro più rassicurante, in modo da dare la forza di resistere ancora per un periodo che si spera sia breve. Più in generale dovrebbe essere un impegno comune a tutte le forze rappresentative, politiche e sociali, il rispetto delle regole e la costruzione di una prospettiva.
La sinistra che presenta l’ansia di ripresa come una sorta di cinica manovra della destra sbaglia, regala a chi non se la merita la rappresentanza di sentimenti e convinzioni diffusi, reali e fondati. La strumentalizzazione politica di quest’ansia è resa possibile da atteggiamenti che tendono a demonizzarla o anche a non comprenderla. L’equilibrio tra l’esigenza oggi primaria di difesa della salute e quella meno immediata ma altrettanto fondamentale di vedere un futuro meno nero è difficile e spetta alla politica nel suo insieme ricercare soluzioni che tengano insieme queste esigenze. Serve rigore ma anche immaginazione per evitare che queste esigenze si contrappongano in modo radicale. La forza di sopportare le restrizioni, il coraggio di progettare un futuro anche in questa situazione sono virtù necessarie e comuni, che devono essere promosse e sviluppate in modo razionale ma anche con la passione necessaria a chi deve affrontare una battaglia difficile. Sono virtù indivisibili, una politica che le tenga insieme è quel che serve e che corrisponde al sentimento popolare profondo, per questo va perseguita senza strumentalizzazioni o demonizzazioni inutili e controproducenti.