EDITORIALI
La fine del petrolio?
Il non detto nel rapporto dell’Aie sull’azzeramento delle emissioni nel 2050
E’ la fine dell’industria petrolifera per come la conosciamo? Ha fatto discutere il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) su come arrivare alla neutralità carbonica nel 2050. Secondo il report, per raggiungere tale obiettivo tutta l’elettricità dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili (e, in piccola parte, da nucleare). La vendita di caldaie a gas dovrà cessare entro il 2025, mentre il 60 per cento dei veicoli venduti nel 2030 dovrà essere elettrico. Pure l’idrogeno e le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio avranno un ruolo, anche se ancillare. Naturalmente, tutto ciò comporterà un brusco calo della domanda di carbone, petrolio e gas: anzi, già da subito – dice l’Aie – dovranno cessare gli investimenti per la ricerca di nuovi giacimenti.
E’ uno scenario realistico? Prima di rispondere alla domanda, che pone l’enfasi sull’aggettivo, bisogna anzitutto concentrarsi sul sostantivo: è uno “scenario”, non una previsione. L’Agenzia di Parigi propone una strada per azzerare le emissioni entro la metà del secolo; non dice se sia davvero possibile né tanto meno prende in considerazione i contraccolpi. Prima di mettere in moto un processo irreversibile di ridisegno dei nostri sistemi energetici, cerchiamo allora di prendere sul serio la traiettoria Aie e chiediamoci cosa succederebbe se la seguissimo alla lettera. Per esempio: supponiamo che le major occidentali abbandonino il petrolio. E se, poi, scoprissimo che abbiamo fatto male i conti e in realtà ci serve ancora? Molto probabilmente, ci renderemmo conto di aver regalato le leve petrolifere alle imprese di stato cinesi, arabe e russe.
Ma non serve spingersi tanto in là: come dimostra la crescita del barile nelle ultime settimane (ieri attorno ai 70 dollari) ci ha pensato il Covid a causare una severa contrazione delle attività esplorative. Se la domanda continuerà a crescere, come sembra, ci renderemo presto conto delle conseguenze: scarsità di materia prima e prezzi alle stelle, come peraltro la stessa Aie aveva avvisato. Occhio a quello che desideriamo: potremmo ottenerlo
tra debito e crescita