Cdp prende il controllo di Autostrade. I soci di Atlantia dicono sì
L'assemblea ordinaria della società controllata dalla famiglia Benetton approva l'offerta presentata da Cassa, Blackstone e Macquarie con l'87 per cento dei voti favorevoli. Entro fine giugno la firma dell'accordo
L'assemblea dei soci di Atlantia ha dato il suo via libera alla proposta di Cassa depositi e prestiti, Blackstone e Macquarie per rilevare l'88 per cento di Autostrade per l'Italia (Aspi), valutata nel complesso 9,1 miliardi di euro. La cessione dovrebbe concludersi entro fine giugno: l'11 si riunirà il consiglio della società controllata dalla famiglia Benetton e nelle settimane successive si procederà con la firma dell'accordo. Si chiude così il dossier aperto quasi tre anni fa dall'allora governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte, all'indomani del crollo del ponte Morandi che ha causato la morte di 43 persone: lo stato rientra nelle infrastrutture, più di vent'anni dopo la loro privatizzazione. Sul fronte giudiziario invece l'inchiesta è ancora in corso, le indagini preliminari si sono concluse lo scorso 22 aprile e ora si attendono le richieste di rinvio a giudizio per i 69 indagati.
L'offerta della cordata guidata da Cdp ha ricevuto il voto favorevole dell'86,86 per cento del capitale sociale rappresentato in assemblea, pari a 1.129 azionisti. Marginale la quota degli astenuti (0,39% del capitale rappresentato, 12 azionisti), mentre hanno votato contro l'offerta 60 azionisti, pari al 12,75 per cento del capitale rappresentato.
L'accordo è stato definito nel corso degli ultimi dieci mesi, dopo che a luglio 2020 Cdp si è impegnata a fare un'offerta per rilevare la quota di Aspi in mano ad Atlantia e chiudere le trattative entro un anno. Già quella fu una mediazione rispetto alle intenzioni espresse subito dopo il crollo del ponte di Genova, quando il governo voleva revocare la concessione. Si parlò anche di investimento diretto di Cdp in Atlantia, salvo poi virare sull'acquisto con i due fondi d'investimento.
L'operazione avviata sulla spinta di Lega e M5s e messa a punto dall'ex numero uno di Cdp, Fabrizio Palermo, si conclude così nel corso della legislatura guidata dal premier Mario Draghi, proprio mentre avviene il passaggio di consegne tra Palermo e Dario Scannapieco, la cui nomina ad amministratore delegato verrà formalizzata domani nel corso del consiglio di amministrazione. Un'eredità che il