editoriali
La Bce e il nuovo cancelliere
Francoforte va col pilota automatico, in attesa delle elezioni in Germania
Non solo per rivedere il Fiscal compact, ma anche per capire che strada imboccherà la Bce sarà forse necessario aspettare le elezioni in Germania. Sulla riunione del 9 settembre non incombe tanto l’incognita dei prezzi, quanto la lettura che ne danno i falchi dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. Quest’ultimo vede un pericolo nel tasso del 3 per cento d’inflazione raggiunto dall’Eurozona nel mese di agosto e perciò ritiene sia giunto il momento di avviare una politica monetaria più restrittiva. Weidmann teme che l’inflazione continuerà a superare le stime e che se la Bce sarà troppo lenta a rispondere dovrà poi attuare una stretta improvvisa proprio per prevenire un surriscaldamento economico.
Tralasciando la tesi avversa (tuttora maggioritaria nel board della Bce) secondo la quale un ritiro prematuro degli aiuti potrebbe, invece, innescare una spirale economica depressiva nell’Eurozona, non è un mistero che l’opinione pubblica tedesca sia poco entusiasta della politica monetaria di Francoforte e questo rischia di avere un peso sulle elezioni federali del 26 settembre. Da sempre, i tassi negativi vengono visti come un meccanismo di espropriazione del patrimonio privato e l’orientamento verso una condivisione del debito pubblico è un tema poco digerito in Germania, così come in tutti i paesi “frugali”. Anche in quest’ottica andrebbe vista la riunione della Bce di giovedì che alla fine, come prevede in modo pragmatico la banca d’affari BofA, non prenderà decisioni drastiche sul Pepp, questo perché non è ancora giunto il momento di farlo.
Se l’Eurotower dovesse ridurre un po’ gli acquisti (la stima più accreditata dice da 80 a 60 miliardi al mese) starà attenta a farla apparire come una scelta “molto tecnica” e senza grandi implicazioni per le prospettive generali del Quantitative easing nel 2022. Diversamente, dovrebbe mettere in conto la reazione dei mercati e un allargamento degli spread sovrani, che in questo momento non sarebbero utili a nessuno. In attesa dell’arrivo del nuovo cancelliere.