Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Editoriali

Smettere di distruggere il lavoro

Redazione

Occupazione molto al di sotto della media Ue. Urge intervento su Quota 100

Nell’ottima previsione Ocse di una crescita al 5,9 per cento del pil 2021 c’è un dato sul quale destra e sinistra glissano avendo più o meno tutti la coscienza sporca. Si tratta del tasso di occupazione – quanta gente lavora sul totale della popolazione – al 57 per cento, dieci punti sotto la media europea. La crisi certo. Ma secondo i dati Istat del 1° settembre la vigorosa ripresa estiva non ha fatto crescere gli occupati, anzi (meno 23 mila). Nella sola fascia 20-64 anni in Italia lavora poco più del 60 per cento, in Francia più del 70, in Germania poco meno dell’80, in Olanda poco più dell’80 (Eurostat luglio 2021).

 

Un sessantenne olandese, tedesco o francese è geneticamente modificato rispetto a un italiano? Manca il lavoro, dicono sinistra, Cinque stelle e sindacati. Mancano i lavoratori, dicono le imprese ma non solo. Secondo otto regioni (delle altre mancano i dati) 1,5 milioni di assistiti sono senza medico di base per i pensionamenti di 1.200, preludio di una fuga di 35.000 medici entro il 2027. E’ l’onda di Quota 100, la “riforma” by Salvini che il governatore leghista Zaia ha tentato di arginare richiamando i pensionati. La ricetta sindacale è nota: assumere, magari i precari.

Come se un medico, e gli altri lavori specializzati, si formassero dall’oggi al domani. Pure Salvini prometteva che Quota 100 avrebbe creato lavoro giovanile: ma sia le cifre attuali sia le stime di Banca d’Italia, Corte dei conti e Università Cattolica di Milano dicono che il tasso di sostituzione è al massimo di 4 a 10, cioè 6 lavoratori persi.

E con tasse e contributi perduti. Il reddito di cittadinanza è l’altro lascito di quel governo populista, che doveva lavare l’onta della legge Fornero e del Jobs Act renziano (per inciso dopo quelle due misure l’Italia raggiunse nel 2017 il record quarantennale di occupati). La modifica radicale dell’eredità gialloverde sembra però interessare solo Draghi e pochi ministri, molto meno la politica. Come fu per l’America rooseveltiana riportare la gente al lavoro è la conquista di molti paesi. Qui è come rimettere il dentifricio nel tubetto.

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