Editoriali
Orlando vs Brunetta sul lavoro agile
Due versioni molto diverse sullo smart working. Un duello istruttivo
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività. Questa notevole definizione appare tuttora sul sito istituzionale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, retto dal ministro Andrea Orlando. Il tutto mentre Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, annuncia che per dipendenti statali e dintorni lo smart working deve cessare il prima possibile, seppure con gradualità, comunque a partire da metà ottobre e con compimento del processo all’inizio del 2022. Anche sulla “crescita della produttività” indotta dal “conciliare i tempi di vita e lavoro” il ministro di Forza Italia sembra nutrire più di un dubbio rispetto alle entusiastiche certezze del collega della sinistra Pd.
A meno che Orlando non abbia modificato nulla rispetto ai dettami della grillina Nunzia Catalfo, dalla quale ha ereditato il ministero, e della egualmente grillina Fabiana Dadone, alla quale è succeduto proprio Brunetta, che sosteneva di “volere in smart working almeno il 30 per cento dei pubblici dipendenti, meglio se il 50”. Difficile dire se le due esponenti 5s non abbiano notato la crisi degli esercizi pubblici nei centri cittadini, il crollo del mercato degli affitti e, soprattutto, anche quello della produttività oltre che della sicurezza del lavoro dal proprio pc. Mentre Brunetta a tutte queste cose evidentemente ha pensato. Resta la domanda esistenziale se lo smart working sia anch’esso “una cosa di sinistra”, o magari tipicamente grillina (qui la disattenzione di Orlando sarebbe forse tattica?), o banalmente in molte situazioni solo, per dirla alla romana, una paraculata. Nel frattempo avvertire Brunetta, e magari anche Draghi.