Editoriali
Te la ricordi la riforma del fisco?
Dopo le polemiche sul catasto è sparita dal dibattito. Puzza di occasione persa
Ah, tra le varie cose che il governo ha avuto dal Parlamento una delega per riformare il fisco. Succedeva all’inizio di ottobre, dando luogo anche a un certo dibattito politico, purtroppo oscurato nei suoi aspetti più importanti dalla cagnara seguita all’idea di inserire nella riforma anche una ricognizione dei beni immobiliari, con cui migliorare la qualità e l’efficienza del catasto. Ora, quella delega dovrebbe essere al centro della discussione, almeno quanto lo sono le future e presenti pensioni e il cammino verso l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un po’ sorprende, invece, che anche nella proposta di un tavolo di confronto fatta da Enrico Letta fosse indicato come terreno di confronto quello della manovra, della legge di Bilancio per il 2022 e non si parlasse di delega fiscale.
Eppure, il governo ha 18 mesi (che siano tanti o pochi giudicate voi) per i decreti delegati, con cui si potrebbe dare una bella sistemata a qualcuno degli aspetti più inefficienti del nostro sistema, ad esempio ridisegnando i confini delle tasse sul reddito, per riportarle a una maggiore tipicità e unicità (uscendo, insomma, dalla selva delle eccezioni, dei bonus, delle elezioni). Quel famoso dibattito sul Quirinale, di cui i leader politici non vogliono sentire parlare (per Letta la premessa alla sua proposta sta proprio nell’accantonamento delle divisioni quirinalizie), rischia di affondare le possibilità di attuazione della delega e, nella migliore delle ipotesi, di fare slittare di un anno la sistemazione della materia fiscale.
Peccato perdere l’occasione, in questo modo, di un lavoro cui forse solo la coppia fatta da Mario Draghi e Daniele Franco può mettere mano, riuscendo a ottenere miglioramenti senza incappare in micidiali veti politici. E fa tristezza vedere che, mentre la delega dormicchia, si risvegliano gli spiriti propagandistici delle riforme impossibili, della flat tax da osteria o del condonismo sistematico.