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EDITORIALI

La ripresa economica resta solida. Ma il pil italiano nel 2023 potrebbe tornare sotto la media eurozona

Redazione

Nonostante diversi rischi, secondo Bruxelles l’Italia crescerà del 4,1 per cento. Tra due anni la previsione del prodotto interno lordo è al più 2,3 per cento, un po' sotto la media dei paesi che aderiscono alla moneta unica

Nonostante l’ondata Omicron, l’aumento del prezzo dell’energia e i problemi alla catena di approvvigionamento, la ripresa dell’Italia e del resto della zona euro continuerà a essere solida quest’anno, secondo le previsioni economiche pubblicate ieri dalla Commissione. La revisione al ribasso delle stime non deve fare paura. La zona euro dovrebbe crescere del 4,0 per cento nel 2022, con un taglio dello 0,4 per cento rispetto alle previsioni di novembre. Ma il 2021 è andato decisamente meglio (più 5,3 per cento di pil) e il 2023 dovrebbe andare un po’ meglio (più 2,7 per cento). L’Italia segue lo stesso andamento.

  

Dopo il rimbalzo record del 6,5 per cento dello scorso anno, la crescita dovrebbe essere del 4,1 per cento nel 2022 e del 2,3 per cento nel 2023 (dunque in questo caso sotto la media del resto dell’euro  zona). Sono tutte buone notizie (tranne sul 2023), che però vanno prese con cautela data la marea di incertezze che continua a pesare sulle prospettive economiche. Grazie alla vaccinazione, la pandemia scende nella classifica dei rischi. A prendere il posto del Covid sono i prezzi dell’energia e i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento. Senza dimenticare il pericolo di un conflitto in Ucraina.

  

Un’altra incertezza riguarda l’inflazione, che dovrebbe salire al 3,5 per cento nel 2022 con un picco al 4,8 per cento nel primo trimestre. La Commissione tuttavia è convinta che il prossimo anno tornerà “sotto l’obiettivo del 2 per cento della Bce”. La stima dell’1,7 per cento di inflazione nel 2023 è un invito a Christine Lagarde ad andarci molto piano in caso di stretta monetaria. Sulle previsioni di crescita pesa, infine, il rischio politico. La Commissione basa le sue stime sulla piena realizzazione degli investimenti e delle riforme da cui dipendono gli esborsi del Recovery fund. Il commissario Paolo Gentiloni ieri ha richiamato l’Italia sulle concessioni balneari nel momento in cui alcuni partiti bloccano la riforma. La capacità di crescita dell’Italia dipende anche dalla concorrenza sui lettini da spiaggia.

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