editoriali
La Russia “spazzatura”
Borsa chiusa, asset non investibili: ora è fuori dagli indici finanziari globali
Per le agenzie di rating internazionali la Russia è al livello “junk” spazzatura, un gradino prima del default. Due dei maggiori indici di Borsa globali, il londinese Ftse Russell e l’americano Msci, elimineranno le azioni russe a partire, rispettivamente, dal 7 e dal 9 marzo. La Borsa di Mosca è chiusa da giorni e non si sa quando potranno ricominciare le negoziazioni, così gli investitori internazionali non hanno un mercato per vendere i loro titoli. Il rublo, a cui finora la Banca centrale russa ha potuto offrire solo un mezzo paracadute, ha perso un altro 10 per cento rispetto al dollaro, dopo le pesanti svalutazioni dei giorni scorsi. Le riserve estere di Mosca sono state congelate (non, però, quelle in oro, che valgono la metà del totale) e un primo gruppo di banche è stato escluso dal sistema dei pagamenti internazionali Swift. Secondo Bloomberg, il congelamento in atto del debito pubblico russo riguarda quasi 3 mila miliardi di rubli, quasi 29 miliardi di dollari.
E’ senza precedenti il contraccolpo che la Russia di Vladimir Putin sta subendo in seguito alle sanzioni economiche imposte dall’occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Una vera contraerea finanziaria. Per la stragrande maggioranza di investitori e grandi trader gli asset russi sono “non investibili” e come tali vengono nella migliore delle ipotesi congelati oppure rigettati, eliminati, espulsi. La Russia è diventata, come si dice in finanza, “tossica” e questo vuol dire la sua progressiva e quanto mai veloce cacciata dal sistema finanziario globale con effetti che si faranno sentire anche nel mondo occidentale per l’esposizione che tanti investitori hanno nei confronti del paese. Ma, come fanno notare gli esperti, il peso della Russia sullo stesso sistema finanziario è alquanto limitato e, quindi, i danni dovrebbero essere gestibili. Tutto questo non vuol dire per forza che i fondamentali dell’economia russa, come la florida industria estrattiva, siano compromessi. Ma se un’economia non è valorizzata sui mercati finanziari globali è destinata ad implodere. E questa guerra Putin l’ha già persa.