La centrale nucleare di Grafenrheinfeld, in Germania (foto di Sean Gallup/Getty Images) 

editoriali

L'assurdo niet di Scholz al nucleare

Redazione

Per Berlino meglio dipendere da Putin che non spegnere le centrali atomiche

Nonostante la situazione drammatica in Ucraina e l’inasprirsi della crisi energetica, la Germania non ha intenzione di ritardare il programma di abbandono del nucleare. Le tre centrali attive, che hanno una capacità di circa 4,3 GW e producono attorno a 30 TWh di elettricità, dovranno sospendere le operazioni entro la fine dell’anno. Lo ha confermato il cancelliere Olaf Scholz, rispondendo all’interrogazione di un parlamentare della formazione di estrema destra AfD.

      

Oltre alla coerenza con la decisione presa all’indomani del disastro di Fukushima, il cancelliere ha ricordato la difficoltà a ottenere il combustibile nucleare in tempi utili (servirebbero almeno 12-15 mesi di preavviso) e il rischio di attacchi agli impianti. Ma la vera motivazione è politica: l’allungamento della vita dei reattori, seppure in un contesto assolutamente eccezionale, sarebbe inaccettabile per i Verdi i cui voti sono determinanti per l’attuale esecutivo. Le aziende che gestiscono le tre centrali di Isar 2, Emsland e Neckarwestheim 2 non sembrano propense a ingaggiare la battaglia per mantenerle operative ma, anche in questo caso, si tratta di mero realismo politico.

     

L’opinione pubblica sta lentamente cambiando idea sull’atomo, in Germania come nel resto d’Europa, ma è difficile rimettere in discussione una decisione tanto identitaria: Berlino resta convinta che l’unica strada per l’emancipazione energetica europea passi per le  rinnovabili. E neppure il banale argomento che, nell’attesa che ci siano abbastanza rinnovabili da soddisfare l’intero fabbisogno, il nucleare offre energia pulita e riduce la dipendenza dal gas russo fa breccia. Scholz dice che tutto è più complicato di come sembra. Ma, come ha twittato l’economista Hanno Lustig, “quando ti appresti a spegnere gli impianti nucleari perché temi gli incidenti e finisci per finanziare un tizio che minaccia la guerra atomica una settimana sì e una no, è il momento di riconsiderare i tuoi piani, anche se è complicato”.