(foto Ansa)

Editoriali

Aumentare gli stipendi? Meglio puntare sul cuneo fiscale che sulle punizioni

Redazione

Le parole del ministro del lavoro Orlando creano uno scontro con il presidente di Confindustria Bonomi: l'aumento dei salari è al centro della polemica

Aiuti alle imprese se aumentano i salari? Le parole del ministro del Lavoro Andrea Orlando di fronte alla platea di Articolo 1 stanno creando uno scontro con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che parla di ricatto: “Che modo è” dice Bonomi “da parte di un ministro? E’ questo il patto che ci proponete? Il vero taglio da fare è quello del cuneo fiscale, questa è equità sociale”. Orlando ribatte tirando in ballo l’inflazione, i sostegni contro il caro energia, la fuga all’estero di lavoratori qualificati. Questioni vere: ma scollegate. Poi aggiunge: “Non mi avventuro nel dire se l’aumento dei salari possa aumentare la produttività o se la produttività debba anticipare i salari”. Perché non si avventura? Non è suo compito capire che la produttività non è una variabile indipendente ma era un handicap di questo paese già prima di pandemia, inflazione, energia e sanzioni? E non vede che coinvolgendo il suo partito, il Pd (che ovviamente si fa coinvolgere), mette nei guai il governo aprendo un ennesimo fronte? L’inflazione, derivante o meno dal caro energia a sua volta prodotto o meno dalla guerra, colpisce i lavoratori ma colpisce a monte le aziende, minacciate anche dalla chiusura dei mercati.

 

E’ una situazione da anni 70, quando i paesi Opec chiusero i rubinetti del petrolio, alla quale la Confindustria allora guidata da Gianni Agnelli pensò di rimediare con il punto unico di contingenza, a sua volta indicizzato al caro prezzi. Un errore, ammesso dallo stesso Agnelli, che moltiplicò gli effetti dell’inflazione, produsse debito pubblico visto che i Bot dovevano rincorrere gli aumenti, segnò l’avvio del calo della produttività. Ma soprattutto oggi gli aiuti alle imprese (con debito extra) devono fronteggiare una situazione straordinaria; pagare meglio i dipendenti è invece un giusto obiettivo strategico che però richiede diritti e doveri e prevede innanzi tutto il sempre promesso taglio del cuneo fiscale. Solo così si potrà creare spazio per produrre e guadagnare come nella media europea, e il ministro del Lavoro dovrebbe saperlo.

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