Editoriali
I sindacati della scuola sbagliano ancora
Occhi solo per i precari: sciopero contro il concorso per i nuovi insegnanti
I sindacati della scuola sono indignati perché il governo ha tenuto duro sul decreto per il reclutamento e la formazione obbligatoria degli insegnanti: hanno proclamato uno sciopero per tutta la giornata del 30 maggio e minacciano il blocco degli scrutini. Il reclutamento degli insegnanti, per la verità, si sta svolgendo con notevole intensità: come ha ricordato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sono già state assunte 110 mila persone “tramite concorso” ed entro il 2024 dovrebbero entrarne il doppio. Forse è proprio il privilegiare l’assunzione attraverso procedure di verifica e selezione per merito, invece delle imbarcate automatiche dei “precari”, che irrita i sindacati. Per la verità i precari non sono esclusi dalla possibilità di assunzione, ma sono in competizione anche con altri, a cominciare dai giovani laureati che cercano lavoro, una “categoria” che non dovrebbe essere demonizzata da organizzazioni sindacali che pensano anche al futuro. La logica che guida le organizzazioni, invece, sembra quella del reclutamento immediato, per questo si concentrano sui precari e sul personale non docente, per il quale chiedono assunzioni numerosissime soprattutto nel Mezzogiorno.
La qualità dell’istruzione, il reclutamento sufficiente nelle materie scientifiche in cui c’è carenza, la selezione meritocratica sono considerate opzioni “discriminatorie” o, come si legge in un foglio di sostegno alle agitazioni sindacali, “contrarie all’equità”. Chiudendosi in questi recinti corporativi i sindacati della scuola si condannano all’irrilevanza, ed è un peccato, perché ci sono temi sindacali, a cominciare da quello del livello delle retribuzioni, che dovrebbero essere considerati da tutti assai rilevanti. Ma se i sindacati pensano ad altro finiscono per perdere credibilità anche su temi sui quali avrebbero molto da dire.