I dati Istat
L'inflazione si espande: l'energia contagia i prezzi di servizi e alimentari
Il costo della vita aumenta anche a luglio, dice l'Istat, ma leggermente meno rispetto a giugno. Il rincaro si registra in altri settori oltre a quello energetico: il carrello della spesa è ai livelli del 1984
A luglio l'inflazione è cresciuta dello 0,4 per cento su base mensile e del 7,9 per cento su base annua. Come mostrano le rilevazioni pubblicate oggi da Istat, entrambe le cifre sono inferiori agli aumenti registrati nel mese di giugno, rispettivamente +1,2 e +8 per cento, ma il livello generale dei prezzi resta comunque estremamente elevato.
Mentre diminuiscono i prezzi dei beni energetici, che rappresentano la principale causa d'inflazione degli ultimi mesi, a luglio crescono infatti quelli in altri settori merceologici. Tra questi ci sono i beni alimentari lavorati, i beni durevoli e non durevoli, e i servizi. L'inflazione si sta quindi espandendo ad altri settori, come dimostra anche la crescita della sua componente di fondo, ovvero il dato che non tiene conto dei beni energetici e degli alimentari freschi, che a luglio è stata pari a +4,1 per cento (a giugno era stata +3,8 per cento). L'inflazione di fondo al netto dei soli beni energetici è cresciuta del 4,7 per cento (il mese precedente era stata +4,2 per cento). Questi livelli dell'inflazione di fondo non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996.
L'allargamento dell'inflazione ad altri settori si riflette anche sui prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” - che include oltre ai beni alimentari, i beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa, quelli per l’igiene personale e prodotti di bellezza – che è cresciuto del 9,1 per cento: un aumento che non avveniva da settembre 1984.
I dati dell'inflazione di luglio si inseriscono in un contesto economico più ampio, che ha prodotto anche notizie positive per l'Italia: il pil è cresciuto nel secondo trimestre del 2022, +1 per cento rispetto al primo trimestre e +4,6 per cento rispetto all’anno precedente; la crescita annuale acquisita è già pari al 3,4 per cento, superiore al 3,1 per cento previsto dal governo nel Def di aprile. Anche il mercato del lavoro italiano sta vivendo un buon momento dato che a maggio si è toccato il record nel numero di occupati dal 1977. Gli ottimi dati italiani sono una particolarità: economie più grandi come quella americana, britannica e tedesca attraverso già una fase di leggera difficoltà.
Gestire l'inflazione è la priorità della Banca centrale europea, che nella sua riunione di luglio ha avviato un aumento dei tassi d'interesse che con ogni probabilità proseguirà anche nella prossima riunione, prevista all'inizio di settembre. Anche la Bank of England e la Federal Reserve americana sono impegnati nel contrastare l'aumento dei prezzi. In giornata usciranno anche i dati sull'inflazione statunitense, che potrebbe mostrare un primo piccolo rallentamento dopo molti mesi di crescita.