l'agenda
Dal price cap sul gas al decreto Bollette: la settimana cruciale dell'energia
Il Consiglio europeo e il Consiglio dei ministri che si riuniscono giovedì e venerdì dovrebbero fornire alcune risposte alla crisi energetica. Sullo sfondo la decisione della Bce sull'aumento dei tassi di interesse
Quella appena cominciata è una settimana decisiva per dare risposte al caro energia e all'aumento del prezzo del gas, temi che al momento rappresentano la principale preoccupazione per le famiglie e le imprese di tutta l'Unione europea. I vari appuntamenti politici potrebbero segnare l'ingresso in una nuova fase: fino a ora infatti molti governi nazionali sono intervenuti con stanziamenti e misure eccezionali nel proprio paese, come ad esempio la tassa sugli extraprofitti in Italia o l'abbonamento a 9 euro ai mezzi pubblici in Germania, ma il prolungarsi del rincaro dei beni energetici e delle tensioni con la Russia degli ultimi giorni ha convinto definitivamente alcuni tra questi stessi governi nazionali a chiedere un intervento delle istituzioni europee, in modo da agire in modo più strutturale e ampio.
L'appuntamento più importante è venerdì 9 settembre, quando ci sarà il Consiglio europeo straordinario sull'energia. Il meeting è stato convocato dalla Repubblica ceca, presidente di turno del Consiglio. I ministri dovrebbero discutere di un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia e dell'esclusione temporanea del gas dalla formazione del prezzo nel mercato dell'elettricità.
Alla possibile introduzione del price cap ha aperto in modo deciso la presidente della Commissione europea Ursola von der Leyen: venerdì scorso, quando il G7 aveva trovato un accordo per il tetto al prezzo del petrolio, aveva detto che è "giunto il momento" di imporre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia via gasdotto con l'obiettivo di porre fine alle “manipolazioni” di Putin. In precedenza la stessa von der Leyen era intervenuta per annunciare la necessità di una riforma del mercato dell'energia elettrica.
La presidenza ceca proporrà anche misure per sostenere la liquidità delle imprese energetiche, come una linea di credito a livello europeo, aggiustamenti automatici dei prezzi e la sospensione temporanea dei mercati derivati europei per l'energia. Maggiori indicazione sul meeting di venerdì potrebbero arrivare già mercoledì, quando si terrà un seminario tra tutti i paesi membri, che sarà una sorta di incontro preparatorio al Consiglio.
Giovedì 8 ci sarà poi la conferenza stampa della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde. Anche se la Bce non può intervenire in modo diretto sui prezzi dei beni energetici, c'è molta attesa per conoscere l'entità del rialzo dei tassi d'interesse che contribuirà a ridurre l'inflazione, che ad agosto ha raggiunto il 9,1 per cento su base annua, maggiore di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. A fine luglio la Bce aveva alzato i tassi di 0,50 punti percentuali, e ora ci si attende un aumento della stessa grandezza, anche se i capi della banca centrale olandese ed estone hanno chiesto un rialzo superiore, che arrivi a 0,75 punti percentuali.
Nello stesso giorno dovrebbe riunirsi anche il Consiglio dei ministri guidato da Mario Draghi. All'ordine del giorno ci sono nuove misure per alleviare gli effetti dell'aumento dei prezzi dei beni energetici. Il governo dovrebbe poter contare su 10 miliardi di euro, senza ricorrere a uno scostamento di bilancio, ed è probabile che confermi alcune delle norme presenti nei precedenti decreti. Il governo infatti è già intervenuto due volte, con il decreto Aiuti a maggio e il decreto Aiuti Bis nei primi giorni di agosto, stanziando entrambe le volte circa 15 miliardi di euro.