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editoriali

Cosa ci dice il gas a quota 200

Redazione

Il prezzo in calo rende evidente che l’Europa è più credibile delle minacce di Putin 

Il prezzo del gas continua a depistare e a giocare con i tentativi di previsione. Parliamo di quello sensibile alle variazioni quotato ad  Amsterdam. Da lì arrivano i segnali continui sul prezzo e, in questi giorni, da lì sono arrivati prima i picchi per gli annunci russi sulle chiusure dei gasdotti e poi i cali repentini per i progressi europei verso accordi di cooperazione tra compratori forti, perché il cosiddetto price cap non è altro che un cartello tra acquirenti. Questo il mercato lo sa. Come è noto che i contratti a lungo termine e per quantità fisse seguono altre logiche di prezzo. Il mercato sa tutte queste cose, ovviamente, e sa che  osservando il parallelo andamento delle quotazioni petrolifere, un mondo che tende alla recessione riduce la domanda di energia. Il mercato del gas ha ricevuto una specie di calmante naturale con la discussione avanzata sul price cap, e la scadenza di ottobre per l’accordo non dà l’idea del rinvio ma di un cammino comune europeo per il quale servono tempi minimi. Anche il premier olandese Mark Rutte ha concesso un’apertura.

 

Il messaggio è arrivato chiaro, mentre la fermezza europea contro il ricatto putiniano ha tolto credibilità alle tesi che vaticinavano un rialzo incontrollato del prezzo. Nel mercato del gas le cose funzionano in modo simile ai più liquidi mercati finanziari di debito sovrano. Accanto ai fondamentali contano le aspettative, e le indicazioni delle autorità pubbliche hanno peso se si mostrano credibili. Putin ha giocato male con le aspettative, tagliando e minacciando, e ha perso credibilità. Il mercato prende nota, invece, della comune volontà europea. I tedeschi tengono le centrali nucleari pronte, perché non si sa mai. Le chiatte sul Reno torneranno a navigare con le piogge e a portare carbone. Così, per qualche ora il banditore si diverte a far tornare il gas sotto ai 200 euro al Megawattora e a far capire che il punto di equilibrio temporaneo potrebbe essere ancora più basso. E’ una lezione e nessuno può dire che quel giorno era assente.

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