editoriali
I danni che fanno i complottisti del gas
I sovranisti vedono minacce ovunque, tranne dove ci sono davvero
L’allarme è stato diramato tre giorni fa: “La Francia non ci venderà energia elettrica fino al 2024”. Condiviso dai giornali di destra, lanciato da esponenti di Lega e FdI, convalidato quindi da Guido Crosetto. Poi la francese Edf ha smentito, e vabbè: anche questo era un complotto che non lo era. Però l’aspetto divertente della faccenda sta nel fatto che, nel tentativo di indicare a quell’ingenuo di un europeista di Mario Draghi che il suo amichetto Macron in realtà pensa agli affari suoi, perché così si fa (“la Francia antepone gli interessi francesi a quelli della ‘famiglia allargata’”, spiegava Crosetto su Twitter), i sovranisti energetici dimenticavano che in verità siamo stati noi i primi a ridurre forzatamente l’export energetico (di gas) verso l’Europa centrale. Perché, a seguito della riduzione del gas russo in entrata da est, anche i flussi in uscita – che attraverso il passo piemontese del Gries raggiungono la Svizzera e poi si diramano a nord – sono a regime moderato: circa 150 milioni di metri cubi al giorno a fronte dei 170 canonici in questo periodo. E però, sventato il primo, è subito arrivato il nuovo complotto: “L’Algeria non ci vende il gas promessoci”.
Falso anche questo, se è vero che, stando ai dati del Mite, dal paese maghrebino giungono in Italia 70 milioni di metri cubi al giorno, a fronte dei 20 che arrivavano prima della firma del patto promosso dal governo Draghi. E qui però l’opera di mistificazione è stata più raffinata e più inquietante, se è vero che l’Eni, che pure s’è affrettata a smentire il presunto scoop, ha segnalato al governo come quelle notizie assecondino la strategia di chi – francesi in primis – fomenta confusione all’interno della società energetica algerina Sonatrach nella speranza che un’eventuale incrinatura nelle relazioni tra Roma e Algeri possa fornire nuovi spazi di manovra a Parigi, ansiosa di superare così lo smacco subìto dal governo Draghi, il più lesto di tutti a garantirsi l’accordo con gli africani. A furia di vagheggiare complotti inesistenti, i sovranisti del gas non si accorgono di alimentare minacce concrete.