Foto di Matteo Bazzi, via Ansa 

Editoriali

Operazione Mps: il mercato si schiera contro l'aumento di capitale

Redazione

Ci sono guai in vista per il futuro governo di Giorgia Meloni: il valore del Monte dei paschi di Siena è praticamente azzerato e, nonostante la solidità del Mef, c'è il rischio di precipitare nel caos

Nessuno ormai sa più quanto vale Mps, ma le stime, guardando alle scelte di mercato, oscillano tra poco e pochissimo. L’aumento di capitale iperdiluitivo, cioè costruito per ridurre il peso delle azioni circolanti, è cominciato ieri. Sta rispettando i pronostici, nei quali si era cimentata anche la Consob, e cioè sta mostrando un andamento impazzito, con volatilità estrema. Il mercato si è accanito con i diritti di opzione (che danno la possibilità di comprare le azioni a 2 euro), facendoli precipitare.

 

D’altra parte, nello stesso momento, le azioni sperimentavano quote molto vicine ai 2 euro. Certo, c’è la solidità del Mef, col suo 64 per cento circa del capitale. E c’è una cordata di soggetti bancari e finanziari di garanzia. L’operazione, insomma, andrà in porto in un modo o nell’altro, ma ne verrà triturata quel poco di reputazione rimasta al gruppo. Dall’interno della banca raccontano della richiesta di esodo volontario da parte di ben 4.125 lavoratori del gruppo e dicono che un terzo del totale dell’aumento di capitale servirà a coprire il costo di queste uscite (la prima linea della banca ne prevedeva molte di meno).

 

Lasciamo stare i giudizi morali sulla banca vicina all’azzeramento del valore del suo capitale e che però paga scivoli previdenziali ai suoi dipendenti. L’operazione, vista come una medicina amara, servirebbe anche ad aumentare l’efficienza futura del gruppo. Insomma, questo aumento di capitale, da cui tutti fuggono, è l’ora più buia. Senza errori gravi se ne può ancora emergere, con sacrifici e poi con qualche possibilità di rimettere in piedi Mps, al quale poi trovare alleanze accettabili ed efficienti. In questi giorni però l’incidente è sempre in agguato. I soggetti forti impegnati nell’operazione, il Mef già citato e gli altri della cordata, forse, davanti a un aumento di capitale che rischia di precipitare nel caos, dovrebbero farsi sentire dal mercato e dare indicazioni credibili.

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