editoriali
C'è aria tesa fra banchieri e Bce
La Vigilanza chiede cautele, e per la prima volta le banche protestano
Che cosa sta succedendo tra la Bce e i banchieri europei? È di pochi giorni fa la notizia che il presidente di Société Générale, Lorenzo Bini Smaghi, ha protestato per iscritto alla richiesta della Bce di essere presente con un rappresentante alle riunioni del cda. Una pratica che, secondo Bini Smaghi, non è seguita dalle altre principali Banche centrali. E ieri il Financial Times ha riportato di uno scontro in atto tra l’Eurotower e Unicredit a causa delle decisioni della banca guidata da Andrea Orcel di aumentare i dividendi da versare ai propri azionisti (16 miliardi entro il 2024) e di non lasciare il mercato russo. Ma non sarebbero gli unici casi. L’irritazione tra i banchieri europei si sta diffondendo principalmente per l’intrusione su politiche di dividendi e bonus.
Dall’altro lato, c’è il capo della Vigilanza della Bce, Andrea Enria, il quale, pur riconoscendo che i bilanci degli istituti di credito europei sono generalmente solidi, è tornato più volte nelle ultime settimane a segnalare l’aumento dei rischi finanziari derivanti da picchi dei prezzi dell’energia e dall’inflazione soprattutto in alcune aree, come il mercato residenziale. E in virtù di questo avrebbe aumentato il pressing sulle banche affinché preservino i livelli di solidità patrimoniale, il che si traduce in un invito a moderare la politica di remunerazione degli azionisti. Invito che non piace a banchieri come Orcel, il quale ritiene di avere raggiunto un livello di capitale tra i più elevati dell’Eurozona, messo in atto una politica più che precauzionale per affrontare l’eventuale aumento di sofferenze con la crisi economica e stima di realizzare quest’anno un utile netto record di 4,8 miliardi di euro. E sull’uscita dalla Russia, Unicredit ha fatto più volte intendere che, dato il contesto difficile in cui opera, non potrà essere a breve termine.
Non è la prima volta che tra Bce e banche si creano degli attriti, non era mai accaduto che si trasformassero nella contestazione aperta degli indirizzi della Vigilanza. È il segnale che qualcosa non sta funzionando.
sindacati a palazzo chigi